Differenze di genere: Sciarrone Alibrandi (Università Cattolica), “nei board di banche e società quotate non c’è spazio per le donne”

“Nell’ambito degli studi in materia di corporate governance può dirsi ormai acquisito l’apprezzamento per la cosiddetta diversity all’interno dei board di banche e società quotate”, ma “questo principio non trova ancora una piena realizzazione sul campo”. Lo scrive Antonella Sciarrone Alibrandi, docente di Diritto bancario presso la facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica, sulla rivista dell’Ateneo “Vita e Pensiero”. Ricordando che “la leadership maschile e quella femminile differiscono sotto molteplici punti di vista”, la docente evidenzia che “al di là di quello che si era abituati a pensare non ci sono materie per natura più adatte di altre ad essere gestite da donne”. “Il pieno raggiungimento dell’obiettivo della diversity, e in particolare della valorizzazione del genere femminile – obietta -, richiede però, prima di tutto, un profondo cambiamento culturale che solo in minima parte può essere indotto da interventi normativi”. E Sciarrone Alibrandi lo ribadisce segnalando comunque “gli effetti benefici” della legge Golfo-Mosca che, nel 2011, ha introdotto l’obbligo di riservare almeno un terzo dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in borsa e delle controllate pubbliche al genere meno rappresentato, cioè alle donne. “Nell’ottica di un mutamento di approccio culturale è l’università a giocare un ruolo fondamentale”.

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