Salute: Grillo (ministro), contro “denatalità e invecchiamento” servono “interventi a sostegno fertilità”

Orientare e sostenere la programmazione di interventi a sostegno della fertilità in Italia è l’obiettivo del progetto “Studio nazionale fertilità” promosso dal ministero della Salute e concluso a fine 2018. A spiegarlo è il ministro Giulia Grillo, intervenendo oggi a Roma alla presentazione dei risultati dell’indagine, coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e alla quale hanno partecipato l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, l’Ospedale evangelico internazionale di Genova e l’Università degli studi di Bologna. Le indagini sono state rivolte sia alla popolazione potenzialmente fertile (adolescenti, studenti universitari e adulti in età fertile), sia ai professionisti sanitari (pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, andrologi, endocrinologi, urologi, ostetriche). “La denatalità e l’invecchiamento della popolazione – spiega il ministro -, infatti, stanno preoccupando molto il nostro Paese per le influenze pesanti che possono avere in diversi settori: economico, sanitario, previdenziale”. Tra i Paesi europei, prosegue, l’Italia “è uno di quelli con il più basso tasso di fecondità. Sebbene negli anni passati siano stati fatti alcuni sforzi a sostegno della natalità, la situazione è rimasta più o meno inalterata con una continua diminuzione delle nascite e un aumento dell’età delle madri al parto”. E se “quasi l’80% dei ragazzi immagina un proprio futuro con figli, questa percentuale – avverte Grillo – diminuisce notevolmente tra gli adulti”. Sovrastimate, conclude, le “possibilità delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di risolvere sempre i casi di infertilità”.

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