Vita consacrata: Terni, domenica si presenta un libro su madre Maria Eletta del Gesù

Ha “unito” l’Europa fondando monasteri a Terni, Vienna, Graz e Praga e vissuto da protagonista la Guerra dei Trent’anni e la caduta del muro di Berlino: non male per una monaca di clausura. È la storia di madre Maria Eletta del Gesù, al secolo Caterina Tramazzoli, raccontata nel libro “Maria Eletta: una monaca in cammino da Terni nel cuore dell’Europa”, scritto da Arnaldo Casali e pubblicato dal Monastero delle Carmelitane di Terni, che sarà presentato domenica 3 febbraio alle 17.30 al Cenacolo San Marco.
Giovane carmelitana nata a Terni da una famiglia nobile ma povera, Caterina – dopo essere diventata una delle prime monache del Carmelo di Terni – era diventata un’amica personale dell’imperatore che l’aveva incaricata di fondare monasteri in Austria e Boemia per contrastare l’egemonia dei protestanti. Dopo una vita avventurosa Eletta ha avuto una morte altrettanto avventurosa: il suo corpo, infatti, ha continuato a muoversi per quattrocento anni suscitando la devozione dei fedeli e le superstizioni del regime comunista che ha perseguitato ed esiliato per quarant’anni le monache senza avere il coraggio di toccare l’urna in cui è esposta la badessa.
Il volume sarà presentato, insieme all’autore, da Stefania Parisi ,direttore dell’Istess, e Maria Molé, che ha curato un progetto scolastico dedicato a Eletta. Nel corso della presentazione verrà proiettato anche un reportage video realizzato dallo stesso Casali nel monastero di Praga e prodotto da Aferdita Demiri e Luca Mannaioli del Terni Film Festival.
“Pur essendo una figura centrale nella storia religiosa del XVII secolo – si legge in una nota -, Maria Eletta è ancora in gran parte sconosciuta e la sua riscoperta sta riscuotendo molto interesse anche in Repubblica Ceca, tanto che il ministro Alena Schillerová ha voluto incontrare l’autore del libro durante i sopralluoghi effettuati a Praga lo scorso settembre”.
Il libro viene distribuito all’Istess ad offerta libera. L’intero ricavato va a sostegno del Monastero delle Carmelitane di Terni, che ha finanziato il progetto.

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