Papa Francesco: ai Fatebenefratelli, “che risuoni in voi la causa dell’umano come causa di Dio”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Che risuoni in voi la causa dell’umano come causa di Dio”. È l’auspicio del Papa, nel discorso rivolgo all’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli), a cui ha raccomandato “passione e compassione”, nella loro missione negli ospedali, in modo da essere “in ogni momento al servizio del mondo ferito e malato”. “In mezzo a tanti segni di morte, pensate alla figura evangelica del samaritano”, l’esortazione di Francesco: “Non sembra disporre di molti mezzi, non appartiene ad alcun centro di potere che lo appoggi, non possiede che la sua bisaccia, ma ha lo sguardo attento e lì, nel più profondo del suo essere, il suo cuore ha vibrato al ritmo dell’altro. L’urgenza di tendere la mano a chi ne ha bisogno lo porta a mettere da parte i suoi progetti e a interrompere il suo cammino. La preoccupazione per la vita minacciata dell’altro fa emergere il meglio della sua umanità, e gli fa versare con tenerezza olio e vino sulle ferite di quell’uomo mezzo morto”. “In questo gesto di puro altruismo e di grande umanità si nasconde il segreto della vostra identità come ospedalieri”, la consegna del Papa: “Nel lasciarvi coinvolgere dall’altro e nel gesto del samaritano di versare olio e vino sulle ferite di colui che era caduto nelle mani dei banditi scoprirete il marchio della vostra stessa identità. Un marchio che vi porterà a mantenere viva nel tempo la presenza misericordiosa di Gesù che si identifica con i poveri, i malati e i bisognosi, e si dedica al loro servizio”. “Con la vostra testimonianza e le vostre opere apostoliche assicurate assistenza ai malati e ai bisognosi, con preferenza per i più poveri, e promuovete la pastorale della salute”, ha ricordato Francesco: “Gesù vuole che tocchiamo la miseria umana, che tocchiamo la sua carne nella carne di coloro che soffrono nel corpo o nello spirito. Toccare, per lasciarci toccare. Ci farebbe tanto bene!”.

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