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Austria: appello di sei organizzazioni umanitarie, “inaccettabile” rifiutare persone in cerca di protezione

Appello congiunto di Caritas, Diakonie, Amnesty International, Medici senza Frontiere, Croce Rossa Austriaca e Volkshilfe (Aiuto del popolo) al Governo federale austriaco per rivedere la nuova politica restrittiva contro migranti e richiedenti asilo, in un periodo, tra l’altro, nel quale sono in netta diminuzione i flussi verso l’Austria. Grande preoccupazione è espressa nel comunicato congiunto pubblicato oggi, per il fatto che l’attuale politica di asilo austriaca ed europea “non sia più rivolta principalmente alla protezione dei rifugiati, ma alla protezione delle frontiere”. I rifugiati dovrebbero avere accesso a una procedura equa e costituzionale in Europa: “Chiediamo un apporto di solidarietà verso i richiedenti asilo nell’Unione europea, invece della preclusione su base nazionale”, dichiarano le sei organizzazioni. E sebbene il numero di rifugiati sia in aumento in tutto il mondo, il numero di coloro che arrivano in Europa e in Austria sta diminuendo in modo significativo e costante, sottolineano i sei firmatari. Tenendo conto della presidenza austriaca del Consiglio Ue, le organizzazioni chiedono al governo federale di assumersi la responsabilità della protezione dei rifugiati in Austria e in Europa. Ciò significa concretamente che “il rifiuto di persone in cerca di protezione all’interno delle frontiere europee è inaccettabile”. Una riforma del sistema di Dublino, considerano le organizzazioni umanitarie, “è urgentemente necessaria” e, quindi, si deve attuare un approccio basato sulla solidarietà nella quale gli Stati che si trovano nelle frontiere esterne meridionali non debbano sopportare da soli tutta la responsabilità dell’accoglienza.

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