“È inutile parlare di approccio inclusivo se in altri ambiti si tende all’esclusione. Serve una coerenza delle politiche”. Lo ha affermato Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas Italiana, per il quale questo è lo “stimolo” che arriva alla politica dal volume “L’Italia che non ti aspetti. Manifesto per una rete dei piccoli Comuni del welcome”, curato da Nicola De Blasio, Gabriella Debora Giorgione e Angelo Moretti, che propone una strategia per trasformare i tradizionali approcci di welfare mix in un’azione strategica di welcome locale, basata su sistemi relazionali resilienti, capaci di dare un futuro alle piccole comunità degli entroterra. “In questa sperimentazione – ha spiegato Beccegato durante la conferenza stampa che si è tenuta a Roma, nella sede dell’Anci – si ritrovano le tre vie della carità: educativa, politica e concreta. Si tratta di un’esperienza inclusiva che integra quello che è investimento a 360 gradi e va nella direzione dello sviluppo umano integrale”. Nei 14 Comuni infatti si sono utilizzati in modo sinergico strumenti di welfare personalizzato come il reddito di inclusione sociale, i progetti terapeutico riabilitativi individualizzati sostenuti con la metodologia dei budget di salute, i percorsi per migranti previsti negli Sprar.
“L’economia umana, così come descritta nella Laudato si’, è competitiva”, ha osservato da parte sua Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e relatore della legge sui #piccolicomuni, evidenziando che “al di là del ragionamento umanitario, c’è una questione economica”. L’Italia – ha concluso – è sé stessa quando fa l’Italia e non cerca di imitare gli altri”.