Economia: Becchetti, chi interrompe le migrazioni fa una cosa gravissima

“Uno meno uno fa sfociare nella visione di ‘homo homini lupus’, mentre uno più uno è uguale a tre: la diversità infatti aumenta la ricchezza”. Lo ha sottolineato Leonardo Becchetti, docente di economia politica all’università “Tor Vergata” di Roma, ricordando che “da sempre la gente si sposta, va a cercare lavoro altrove, produce: chi interrompe le migrazioni fa una cosa gravissima dal punto di vista economico”.
Nel suo intervento alla presentazione del volume “L’Italia che non ti aspetti. Manifesto per una rete dei piccoli Comuni del welcome” che raccoglie le esperienze di 14 Comuni che hanno fatto rete per realizzare progetti nel campo dell’accoglienza dei migranti e delle politiche sociali collegate all’idea di economia civile al servizio del bene comune, Becchetti ha ribadito che “non esistono piccole battaglie locali, ma una sola battaglia nazionale e culturale di cui ognuno, a livello locale, è protagonista”. Di qui l’importanza “dell’impegno per la generatività, per il bene comune”. “Basta con la dicotomia tra assistenza e business, tra profit e terzo settore. L’economia civile vuole creare un mondo ibrido, dove si crea valore economico e sostenibilità sociale e ambientale”, ha spiegato l’economista. Bisogna “cercare le buone pratiche sul territorio, far nascere le policy, creare laboratori e comunicare bene”, ha aggiunto Becchetti per il quale “non basta fare le cose, ma dobbiamo comunicarle in maniera adeguata perché oggi le sorti politiche e culturali si giocano nell’arena di social”. “Servono – ha concluso – immagini che smontino i luoghi comuni: viviamo una bolla speculativa della comunicazione con la gente che crede a cose che non ci sono”.

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