Venezuela: Caritas e Scalabriniane di diversi Paesi americani, appello ai governi e alla società civile

Gli scorsi 24 e 25 aprile si sono riuniti a Bogotá i rappresentanti delle Suore Scalabriniane e della Pastorale sociale Caritas di Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Stati Uniti, Perù e Venezuela, su convocazione di Caritas Internationalis, per partecipare al seminario interfrontaliero Pro Venezuela, cui hanno preso parte anche rappresentanti dell’Acnur, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Al termine dell’incontro è stato reso noto un documento finale diffuso sabato scorso, nel quale in primo luogo si lancia un nuovo allarme sull’impoverimento del popolo venezuelano: “Si stima che negli ultimi quattro anni si sia passati dal 40 all’87 per cento di popolazione in situazione di povertà”. A questo si aggiungono l’altissima inflazione e la diminuzione del potere d’acquisto. Una situazione che ha spinto e continua a spingere un alto numero di venezuelani “a emigrare da loro Paese in cerca di una situazione migliore”. Un numero “stimato in 4 milioni di persone”.
Il comunicato prosegue constatando “con gioia e speranza la presenza attiva di Congregazioni religiose, Pastorale sociale Caritas, movimenti, comunità di base, gruppi apostolici, altre Chiese e Comunità cristiane, organizzazioni sociali e popolari che hanno preso l’impegno di aiutare i migranti venezuelani”. Una scelta dettata dalla fede in Dio, che “ci interpella ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutte le persone che si sono viste costrette a migrare dal Venezuela verso altri Paesi del continente”.
Da qui gli appelli rivolti in primo luogo a coloro che hanno responsabilità di Governo, perché riconoscano che questi migranti sono “soggetti che hanno diritto a rientrare nei meccanismi di protezione internazionale”. Ai cittadini e alla società civile viene chiesto di accogliere i migranti “in modo fraterno e senza stigmatizzarli, essendo coscienti che essi non sono responsabili delle situazioni che provocano questi processi migratori”. Ancora, il documento si rivolge ai mezzi di comunicazione, “perché con il potere che hanno, trasmettano messaggi di cordialità e accoglienza, così da sensibilizzare i cittadini a riconoscere il valore della multiculturalità e dell’integrazione”.
Infine, si fa appello alle comunità cristiane perché, a partire da una conversione permanente “ispirata ai principi e ai valori del magistero di Papa Francesco, si impegnino nella campagna “Condividendo il viaggio”, in tal modo “accogliendo, proteggendo, promuovendo e integrando le migranti e i migranti venezuelani”.

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