Figli di due padri o due madri: Mirabelli (giurista), “qual è il reale interesse del minore? Serve profonda riflessione antropologica”

“Qual è il reale interesse del minore? Dare soddisfazione all’interesse di adulti di avere un bambino da chiamare figlio, oppure nascere da un papà e una mamma?”. Intervistato dal Sir sui casi dei bimbi con due mamme a Torino e due papà a Roma e Pesaro, Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, invita a porsi anzitutto questo interrogativo e avverte: “Al di là di una valutazione legislativa per vietare, approvare, regolare questa pratica occorre una profonda riflessione antropologica perché non si verifichi un atto di egoismo, una vittoria del dominio sugli altri”. Il giurista ricorda che la pratica dell’utero in affitto comporta “il rischio di una commercializzazione camuffata sotto la formula indennizzo o rimborso spese e manifesta una forma di dominio del più forte sul più debole” ed esprime “l’egoismo degli adulti attraverso un presunto e preteso diritto ad avere un bambino a tutti i costi”.  “Non ammessa dal nostro ordinamento”, la maternità surrogata, si chiede Mirabelli, “non potrebbe configurarsi anche come una forma di violenza sul nascituro?”. Il giurista non esclude “ci possa essere anche nelle convivenze tra persone dello stesso sesso una capacità di attenzione e responsabilità nei confronti di un minore, di educazione, mantenimento, rappresentanza dei suoi interessi”, ma, l’ultimo interrogativo, “questa ‘imitazione’ della natura deve essere necessariamente qualificata come genitorialità naturale?”.

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