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Polonia: messaggio dei vescovi ai connazionali che vivono all’estero. “Patriottismo non è nazionalismo”

“Un patriottismo maturo non è nazionalismo né chiusura nei confronti di altre culture e tradizioni”, sottolineano i vescovi polacchi nella lettera, in occasione della festa di Santa Maria Regina della Polonia che viene celebrata il 3 maggio. Il messaggio è indirizzato ai 18-20 milioni di polacchi che vivono all’estero di cui un terzo sono nati e si sono formati in Polonia. I vescovi, in occasione del centenario dell’indipendenza riottenuta dalla Polonia in seguito alla Grande guerra (1914-1918), contrappongo inoltre il sentimento patriottico a “l’internazionalismo che oggi va tanto di moda” e che “rende poco chiare le differenze tra varie nazioni”. Incoraggiando i polacchi all’estero a partecipare alla liturgia officiata in lingua natia da presuli che lavorano a stretto contatto con numerose comunità nazionali in tutto il mondo, i vescovi invitano gli emigrati a prendere parte alla vita della Chiesa locale, in lingua e secondo le tradizioni del luogo perché “i vescovi in altri Paesi contano sull’aiuto dei cattolici polacchi” che possano offrire “una testimonianza di vita coerente alla fede professata”. La lettera testimonia inoltre la sollecitudine pastorale della Chiesa polacca nei confronti di coloro che vivono sui territori dell’ex Unione sovietica dove “il mantenimento dell’identità religiosa e nazionale spesso sconfinava nell’eroismo”.

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