Pedofilia: lettera anonima a Meter, “l’abuso non fa vittima solo chi lo subisce, ma anche chi entra a far parte della vita di chi è stato abusato”

La Giornata bambini vittime contro la pedofilia da 22 anni “offre la continuità di un impegno contro una delle forme più abiette e devastanti che un bambino, un debole, un vulnerabili può subire”. Ne è convinto don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente di Meter, che, in vista del raduno che si terrà a Roma il 6 maggio in piazza San Pietro per pregare il Regina Coeli e attendere il saluto e la benedizione di Papa Francesco, rende pubblica una lettera anonima ricevuta: “Da qualunque e da chiunque provenga: l’abuso non ha una caratteristica di casta sociale o religiosa; l’abuso è abuso – spiega don Di Noto – perpetrato da uomini e donne che hanno perso e disorientato la loro umanità: disumani dell’umano”. Nella lettera si legge: “Sono un uomo di 30 anni e non sono mai stato un bambino, o forse lo sono stato ma non voglio ricordarmelo. La storia che voglio raccontare non è solamente una storia di dolore ma soprattutto di speranza. Dall’età di 9 anni per circa 4 anni sono stato vittima di abusi sessuali di un ex sacerdote. Ero un bambino molto particolare, molto timido, vittima di bullismo, e un sabato pomeriggio durante il catechismo lui se ne accorse e anziché usarmi amore disinteressato di padre iniziò a circuirmi e pian piano ad abusarmi”. Prosegue il testo: “Le vittime aumentano perché l’abuso non fa vittima solo chi lo subisce ma anche chi entra a far parte della vita di chi è stato abusato. Mi riferisco soprattutto a mia moglie e a mio figlio, i quali nonostante ami tantissimo non riesco a dimostrarglielo. Immaginate un figlio che non riceve mai una carezza, un abbraccio, un ti voglio bene da suo padre. Non è forse anche lui vittima indiretta di quell’abuso? Dopo qualche anno dagli abusi cambia il Vescovo e pare che qualcosa inizi a smuoversi. Viene istituita una Commissione di inchiesta dalla santa Sede che inizia l’iter canonico che porta questo sacerdote alla riduzione allo stato laicale”.

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