Cei: dialogo islamo-cristiano. Nader Akkad (imam di Trieste), “conoscenza reciproca, prima tappa per poter costruire un progetto comune di fraternità”

(dall’inviata Sir) “L’islam dice che l’incontro con l’altro è un dono di Dio e invita ad amare l’altro e a conoscerlo per poterlo amare. Questo incontro di dialogo interreligioso con la Cei ha il significato di conoscersi a vicenda che è la prima tappa per poter costruire un progetto comune di fraternità”. A parlare è Nader Akkad, imam di Trieste, tra i partecipanti alle Giornate di dialogo islamo-cristiano promosse in questi giorni dall’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo a Callevalenza. “Vogliamo tramite la nostra conoscenza reciproca – dice l’imam – programmare un futuro migliore, un futuro di pace, un futuro di amore nel quale le nostre comunità cercano di vivere insieme e di fare un percorso comune che mira alla costruzione di una società d’integrazione e inclusione sociale”.

L’incontro, cominciato ieri sera, è un’occasione per un profondo e intenso scambio di testimonianze, storie personali di conversione e ricerca spirituale, condivisioni delle sfide e delle opportunità. Dall’educazione in famiglia, al ruolo della scuola e delle comunità. Molti i giovani e le donne presenti che hanno preso la parola.

“L’incontro di Collevalenza – spiega fra Ignazio de Francesco, monaco della piccola famiglia dell’Annunziata – rappresenta un passaggio di una storia di dialogo iniziato da qualche anno tra cristiani e musulmani, all’interno delle attività delle Cei e vuole essere un seme di speranza e di costruzione di una vita comune, in un momento in cui sembrano prevalere segnali di disgregazione, di polemiche, di scontro. Ci troviamo tra musulmani e cristiani, uomini e donne di buona volontà, per poter porre punti comuni di vita e dialogo costruttivo tra noi”.

 

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