Natale: mons. Castellucci (Modena-Nonantola), “la stalla di Betlemme diventa la casa della vita nascente e della vita indigente”

È ambientato nella stalla di Betlemme il messaggio di Natale del vescovo di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci. “La stalla di Betlemme – scrive –, luogo trascurabile di un villaggio secondario di un paese periferico, diventa il centro del mondo. Diventa l’incrocio dei destini umani e dei più grandi valori che li custodiscono: l’accoglienza della vita nascente e l’ospitalità dei poveri”. “Gesù che nasce nella stalla è prima di tutto un bimbo concepito che viene accolto dai genitori – aggiunge il vescovo di Modena-Nonantola – rappresenta tutti i bimbi accolti nel mondo, ma anche tutti i bimbi che dal grembo materno non vedranno la luce, non saranno accolti. Una ferita profonda per la civiltà, non riuscire ad ospitare la vita nascente, la vita fragile di un piccolo essere umano”. Mons. Castellucci sottolinea inoltre che “la stalla di Betlemme diventa la casa della vita nascente e della vita indigente”. “L’accoglienza di una vita spuntata dal grembo e di una vita uscita dal barcone sono gli indicatori del grado di civiltà di un popolo – prosegue –. Non l’uno o l’altro, ma l’uno e l’altro. Betlemme unisce ciò che spesso gli uomini dividono, e i cristiani stessi separano, schierandosi tra due file contrapposte: quelli che difendono la vita del grembo e quelli che difendono la vita del barcone. Come se fossero due vite dotate di diversa dignità, come se le fragilità fossero di serie A e di serie B. La vita è vita: punto. Che sia nel grembo o sul barcone”. Mons. Castellucci va oltre e guarda all’attualità. “Sono inaccettabili per la coscienza perfino le leggi e le norme dello Stato – aggiunge –, quando permettono e programmano lo scarto della vita nel grembo o nel barcone, quando legalizzano sommariamente i respingimenti di chi chiede di vivere, venendo alla luce o sbarcando sulla terraferma”. E poi conclude con un messaggio: “la vita va accolta; alla porta della locanda del cuore umano non si può appendere il cartello: chiuso per indifferenza”.

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