Yemen: Save the children, “economia al collasso e crollo della moneta mettono a rischio la vita di migliaia di bambini”

Nello Yemen sferzato dalla guerra, “il costo dei beni alimentari di prima necessità come farina, riso, sale, zucchero e olio è quasi raddoppiato dall’inizio dell’escalation del conflitto nel 2015. Una situazione ulteriormente aggravata dal crollo della valuta locale, precipitata al suo valore più basso nella storia”. In questa situazione, “le famiglie non riescono a provvedere al loro sostentamento quotidiano, saltano i pasti e non riescono a nutrire adeguatamente i propri bambini, sempre più esposti così al rischio di contrarre malattie facilmente prevenibili e curabili ma che per loro si rivelano spesso letali”: lo denuncia Save the Children.
All’inizio della crisi in Yemen, nel 2015, 1 dollaro valeva 215 Riyal yemeniti, mentre ora ne vale 727, con un aumento del 238%. Una inflazione massiccia che ha portato all’aumento del costo anche di altri beni essenziali oltre al cibo, come acqua, elettricità, carburante e medicinali. Il collasso dell’economia e il crollo della moneta, unitamente alle conseguenze del conflitto, hanno ripercussioni devastanti sulla vita dei bambini, con oltre 400.000 minori sotto i 5 anni affetti da malnutrizione acuta grave nel Paese e 46.000 ad altissimo rischio di perdere la vita entro la fine dell’anno se non riceveranno assistenza adeguata. Il reddito medio annuo nel Paese si è poi più che dimezzato, passando da 3.547 dollari nel 2014 a 1.239 nel 2017, pari ad appena 3,39 dollari al giorno.
“Il collasso economico è il killer silenzioso che sta ammazzando lo Yemen. Moltissimi yemeniti stanno lottando per sopravvivere; i genitori raccontano al nostro staff che sono costretti a saltare i pasti e che vanno avanti fino a due giorni senza cibo pur di dare quel poco che hanno ai loro bambini. La situazione economica sta peggiorando, il denaro vale meno e le persone non vengono pagate”, ha spiegato Tamer Kirolos, direttore di Save the Children in Yemen.
“Chiediamo a tutte le parti in conflitto e alla comunità internazionale di lavorare per stabilizzare l’economia. Le parti in conflitto devono, inoltre, consentire l’accesso completo e incondizionato agli aiuti umanitari e ai beni commerciali in Yemen per contribuire a ridurre il costo della vita. Ma soprattutto, tutte le parti devono accettare il cessate il fuoco e la fine delle ostilità e devono cooperare con le Nazioni Unite per impegnarsi positivamente nel processo di pace senza condizioni preliminari”, ha concluso Kirolos.
Per lottare contro la malnutrizione infantile anche quest’anno Save the Children ha lanciato la campagna “Fino all’ultimo bambino”.

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