“La catechesi non gode di buona salute in questo periodo. C’è anzi bisogno di qualche sostegno che la rinforzi. La catechesi è una condizione del cristiano per comprendere se stesso, che entra nel solco della tradizione per capire chi è o dove ha le proprie radici. Questa opera è importante perché contribuisce con la sua originalità a mettere in piedi qualcosa di inedito”. Così l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, a proposito del Videocatechismo della Chiesa cattolica, presentato oggi a Roma. “Il catechismo – ha proseguito – raccoglie l’insegnamento di ciò che i cristiani in duemila anni hanno realizzato. Presenta la voce dei primi grandi maestri e padri della Chiesa, la voce dei santi e delle sante. La cultura si sta modificando, va ad incontrare la sfida del digitale che è essa stessa una nuova cultura perché crea un nuovo linguaggio e nuovi comportamenti. La fede, come fu all’inizio, oggi, è nel momento in cui si apre a un’epoca nuova. Abbiamo la sfida del linguaggio digitale che ci porta a dover esprimere il patrimonio che abbiamo ricevuto. L’opera ha una connotazione di grande coraggio. Confesso che all’inizio non ero entusiasta. L’interrogativo era: come si fa a tradurre in un video il catechismo? Ma devo dire oggi che ci troviamo davanti a un’opera originale e unica. Dobbiamo capire quale sarà l’uso perché la vera sfida sarà raggiungere i fruitori. L’augurio – ha concluso – è che questa opera possa trovare il debito riscontro”. A conclusione della presentazione è stato proiettato uno dei capitoli, dedicato al credo, che ha avuto fra i lettori dei testi poeti, medici, rappresentanti di associazioni e una cantante.