Sinodo 2018: giovani di Azione Cattolica, “corresponsabilità con pastori, parroci, educatori”

“Torno a casa con la bellezza del raccontare e con la nostalgia dell’esperienza di famiglia vissuta in queste settimane e nei due anni che è durato il percorso del Sinodo”. A parlare è Margherita Anselmi, giovane di Azione Cattolica, che partecipa al Sinodo dei Vescovi in qualità di esperta. All’incontro promosso dall’Azione Cattolica e dal Forum internazionale di Ac su “Nella Chiesa c’è spazio per i giovani” che si sta svolgendo a Roma, riferisce come “l’importante di questa esperienza è condividerla e crescere nella Chiesa e non solo. Il nostro contributo è essere seminatori di quanto si sta vivendo. Il Sinodo non è una chiamata alle armi, ma un’attenzione ai giovani come vocazione per rendere il mondo migliore”. Gioele Anni, consigliere nazionale Giovani di Ac, è uditore al Sinodo: “I giovani hanno risvegliato la sinodalità. Abbiamo fatto un’esperienza di giovani tra giovani e con i padri sinodali. Abbiamo portato la vita concreta dei giovani, che cercano lavoro, accettano sfide, accettano di discernere sulla propria vocazione. Molti non vivono la scelta di fede, ma tutti hanno una vocazione, un posto nel mondo. La Chiesa è una madre che accompagna, consapevole che accompagnare i giovani può essere in perdita inizialmente. Il protagonismo dei giovani non si fa in solitudine, è una realtà partecipata nella corresponsabilità con pastori, parroci, educatori. Su questo l’Ac può dare tanto”.

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