Neonati terminali: Parravicini (Columbia University), loro cura “sono attimi di bellezza e amore, segno che la vita è per sempre e non finisce”

“Il mio motto è: prima della morte c’è la vita. Per questo il nostro primo consiglio ai genitori in attesa di bambini ai quali è stata scoperta una grave malformazioni o una patologia incompatibile con la vita è di godere di questi momenti nei quali il piccolo nella pancia della mamma sta benissimo”. Esordisce così la neonatologa Elvira Parravicini, direttrice del Neonatal Comfort Care Program (Columbia University Medical Center, New York), al seminario di studio “Hospice neonatale: un senso alla vita breve”, promosso questo pomeriggio dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II che ha sede presso la Pontificia Università Lateranense. Purtroppo, spiega l’esperta, la prima opzione offerta ai genitori in attesa di un bambino life limited “è l’aborto, mentre essi si attendono cure. La nostra mission, condivisa con il mio team, è preparare la famiglia alla nascita sapendo che non è una gravidanza normale. Fin dal corso di preparazione al parto che sarà diverso da quelli standard. Poi si prepara il giorno della nascita, il giorno della vita, facendo a volte l’induzione del parto per avere tutta la famiglia e il sacerdote che può amministrare il battesimo”. Parravicini spiega che occorre preparare i genitori a qualsiasi evenienza: il bambino può nascere morto o sopravvivere alcuni minuti o ore, a volte per giorni o settimane. “Noi prepariamo i genitori ad essere pronti a tutto. Nel 2017 abbiamo incontrato 60 famiglie; sono nati 54 bimbi nati di cui 9 morti prima di venire alla luce. Per 31 di loro abbiamo fatto il comfort care”. E questo è il punto: “Quando il bambino nasce deve essere in comfort, ossia in uno stato di benessere e per questo per raggiungere il quale abbiamo delle linee guida: spazi perché possa stare con tutta la famiglia; kangaroo care per mantenerne la temperatura ideale; prevenzione della sete se riescono allattati al seno oppure con il biberon. Infine la palliazione del dolore, quando c’è”. “Attimi di bellezza e amore – conclude -, segno che la vita è per sempre e non finisce”.

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