Ponti di pace: mons. Spreafico (Cei), “nel 2050 ci saranno più profughi a motivo dell’ambiente che a causa delle guerre”

“Nel 2050 ci saranno più profughi a motivo dell’ambiente che a causa delle guerre. Se l’Ebola è arrivato a Conakry è per la desertificazione, in Siria si muore per l’acqua inquinata”. Lo ha affermato mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, nel corso dell’incontro internazionale “Ponti di pace” in svolgimento da ieri a Bologna per iniziativa della Comunità di Sant’Egidio. Ricordando che “sono vescovo in una zona che soffre l’inquinamento, atmosferico e della terra”, mons. Spreafico ha ammonito: “Siamo troppo poco preoccupati dell’inquinamento. Si continua ad investire sul carbone, in costruzione 1.200 centrali. L’80% dei rifiuti del Mediterraneo è plastica”. Per il vescovo occorre “educare al valore della biodiversità”.
Nel suo intervento, l’onorevole Graziano Delrio ha sottolineato come “dal 1° agosto la terra è in rosso, abbiamo esaurito le risorse prodotte quest’anno dalla terra”. “Se non interveniamo – ha proseguito –, le sue risorse finiranno il 1° luglio del 2030”. “Da amministratore quale sono – ha evidenziato il capogruppo del Pd alla Camera dei deputati – ritengo che nelle città si giochi la sfida decisiva per uno sviluppo sostenibile e che, nel tempo della insicurezza, bisogna assicurare alle nostre comunità coesione sociale”. Accanto alla politica, per Delrio un attore decisivo chiamato ad assumere le proprie responsabilità è la finanza: “Politica e finanza etica devono stringere un’alleanza per evitare che la voce dei poveri sia totalmente schiacciata: è evidente, come ha messo in luce Papa Francesco, che sfida ambientale e povertà vanno insieme”.
Mauro Bombacigno, responsabile del gruppo Bnl-Bnp Paribas per l’Italia, ha invece spiegato gli impegni assunti per affrontare l’emergenza ecologica e, in particolare, il cambiamento climatico. Complessivamente il gruppo ha stanziato 155 miliardi di euro in progetti che contribuiscono direttamente al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile prefissati dalle Nazioni Unite Per l’impegno dimostrato, Bnp Paribas è stata nominata nel 2018 la migliore banca per lo sviluppo sostenibile da Euromoney: “È per noi un incoraggiamento a continuare su questa strada”, ha assicurato Bombacigno.

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