Giovani: Unicef e Ja Italia, al via “Idee in Azione per Upshift”, percorso di educazione all’imprenditorialità

Prende il via oggi “Idee in Azione per Upshift”, il percorso di educazione all’imprenditorialità promosso da Unicef e Ja Italia, rivolto a giovani stranieri e italiani. Saranno circa 150 i partecipanti coinvolti tra le tre province siciliane di Palermo, Agrigento e Catania. Il progetto nasce dalla sinergia tra Upshift, il programma di Unicef che risponde alla sfida del potenziamento delle competenze dei giovani e del loro processo di inclusione nel tessuto socio-economico, e “Idee in azione”, il percorso di educazione all’imprenditorialità di Ja Italia nato dall’esperienza pluridecennale maturata nelle scuole anche di territori disagiati e con alti livelli di dispersione scolastica. Due le fasi in cui si articolerà il progetto: una parte di formazione volta ad avvicinare i giovani al mondo dell’impresa e a offrire competenze tecniche per lo sviluppo di un piano imprenditoriale ma anche competenze di vita necessarie per orientarsi nel percorso futuro. Seguirà poi una fase pratica in cui le classi, divise in team, dovranno sviluppare la propria idea di start-up a impatto sociale. I minorenni stranieri e i giovani italiani lavoreranno insieme quindi per analizzare i problemi della realtà in cui vivono e per restituire un progetto utile all’intera comunità. Ci saranno due momenti di verifica del lavoro: il Demo-Day previsto il 17 dicembre a Palermo, mentre l’evento conclusivo sarà ospitato a Catania a maggio 2019 e offrirà la possibilità ai giovani partecipanti di incontrare il mondo dell’impresa. A seguire gli studenti nei sei mesi di formazione saranno manager di imprese ed esperti del settore. “L’iniziativa mette al centro adolescenti, sia italiani sia stranieri, per potenziare le loro competenze e renderli autonomi nel percorso che li aspetta – afferma Anna Riatti, coordinatrice Unicef per il programma su bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia –. L’obiettivo è non solo quello di avvicinare i giovani al mondo del lavoro, ma anche creare un’occasione di inclusione sociale, cambiando la narrativa che ruota attorno l’idea di migrazione”.

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