Bimbi stranieri esclusi a mensa: don Tenca (Caritas Lodi), “chiara volontà discriminatoria ma solidarietà sorprendente”

“Il nostro auspicio è che i soldi raccolti non vengano utilizzati per questa vicenda perché vorrà dire che si è risolta prima”. A parlare oggi al Sir è don Andrea Tenca, direttore della Caritas lodigiana, membro del Coordinamento Uguali Doveri, costituito a Lodi per protestare contro il regolamento del Comune che con balzelli burocratici impedisce, di fatto, a circa 200 bambini stranieri di usufruire della mensa scolastica perché i genitori non riescono ad ottenere i documenti necessari alla riduzione della retta. La raccolta fondi avviata dal Coordinamento per coprire le differenze di prezzo ha avuto talmente successo (oltre 60.000 euro da 2.000 persone raccolti in poche ore) da sospenderla momentaneamente, in attesa della decisione del Tribunale di Milano a cui è stato presentato il ricorso contro il “regolamento discriminatorio”. Il sito della Caritas, che ha fornito un appoggio al crowdfunding, è andato in tilt. Il direttore della Caritas di Lodi si augura “che stiano trovando la via d’uscita”. “Abbiamo deciso di chiudere la raccolta fondi per la sorprendente solidarietà che si è manifestata”, spiega don Tenca. L’adesione della Caritas è motivata dal voler trovare “una soluzione rapida e positiva, mai discriminante”. “Nei nostri centri d’ascolto – racconta – incontriamo tante famiglie che stanno vivendo grosse difficoltà nell’accesso ai servizi. Le persone non capivano che documenti dovevano fare, chiedevano ai consolati dei loro Paesi di origine che rispondevano ‘non è possibile’, andavano in Comune e portavano alcuni documenti ma si sentivano rispondere che non bastavano. Desideriamo il superamento di queste difficoltà, problemi, incomprensioni”. “E’ stata una volontà chiaramente discriminatoria – prosegue -. La volontà di mettere in difficoltà gli stranieri, senza rendersi conto che la richiesta era impossibilitante e, nello stesso tempo, non rispettosa del regolamento Isee all’interno del quale è già previsto che una persona scriva se ha dei possedimenti”. “La speranza – afferma – è che il ricorso abbia effetto perché se non passa il timore è che questo modello venga esportato in altri comuni del lodigiani a guida leghista. C’è la volontà politica di esprimere una azione o una opinione politica che faccia passare l’idea: non vogliamo gli stranieri”.

 

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