Media vaticani: mons. Viganò (SpC), “la Santa Sede sta ripensando la propria comunicazione, al pari di New York Times o Disney”

“Nelle prime presentazioni della riforma ho citato spesso il modello Disney, suscitando ovviamente, e anche sorprendentemente allo sguardo di chi conosce le questioni metodologiche della conoscenza, qualche ilarità”. Ha esordito così mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, all’Università Luiss “Guido Carli”, oggi, nell’ambito della presentazione dello studio del Centro di ricerca X.Ite Luiss proprio sulla riforma dei media del Vaticano. X.Ite Luiss, nella sua indagine coordinata dai professori Simona Romani e Paolo Peverini, ha inserito anche un’analisi comparativa con rilevanti istituzioni e organizzazioni internazionali, a cominciare dalla Disney, seguita poi da Eni, New York Times, The White House (Amministrazione Obama), Save the Children e Fondazione Veronesi. Su questo aspetto, dunque, mons. Dario E. Viganò ha precisato: “Sin dai primi passi della riforma ho rimarcato come la conoscenza sia comparativa, come risultasse pertanto necessario partire da una ricerca dei modelli, per comprendere quanto essi potessero offrire alla riforma in corso. L’attuale ricerca che stiamo presentando oggi assume così una serie di attori, dal New York Times alla Casa Bianca, citandone solo alcuni, con i quali noi condividiamo non solo un grande investimento innovativo sotto il profilo tecnologico, ma anche l’integrazione di un sistema di comunicazione”. A parlarne con mons. Viganò, oltre ai due curatori della ricerca, sono stati Filippo Ungaro (Save the Children Italia), Marco Bardazzi (Eni), Giuditta Gandus (Fondazione Umberto Veronesi), Paolo Legrenzi (presidente X.Ite Luiss) e Michele Costabile (direttore X.Ite Luiss).

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