Diocesi: mons. Lorefice (Palermo), “parlare del primato di Dio significa ripensare la vita a partire da un Padre che si prende cura di tutti i suoi figli”

“Il desiderio di felicità che ogni uomo nutre non può che esprimersi nella dimensione comunitaria. Non può esserci felicità chiudendosi su se stessi”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, che ha presieduto questa mattina una Messa nei pressi del santuario di Santa Rosalia, a Montepellegrino, nella solennità della patrona di Palermo. Il presule, che nella notte di ieri si è recato in pellegrinaggio a piedi fino al santuario sulla cima del monte, ha ricordato il settantesimo anniversario della presenza in città dei padri orionini, che hanno cura della vita che nasce, di cui è simbolo una tazza di latte portata all’altare durante l’offertorio. “Guardando a Rosalia ognuno di noi si deve assumere le proprie responsabilità, dai cittadini a chi ha compiti amministrativi – ha detto mons. Lorefice -. Palermo è una famiglia. Viviamo una salita dove la meta è una donna che ha molto da dirci, Rosalia. Una donna cristiana, che ha dato un primato a Dio e si è assunta maggiormente la responsabilità della vita umana. Parlare del primato di Dio significa ripensare la vita a partire da un Padre che si prende cura di tutti i suoi figli”.

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