Sinodo giovani: Becchetti (economista), “paradigma economia civile” per “scongiurare rassegnazione e alimentare speranza”

La mancanza del “desiderio di realizzarsi ed essere generativi” è “in realtà il primo e più grave problema che dobbiamo cercare di scongiurare”. Non ha dubbi l’economista Leonardo Becchetti (Università Roma Tor Vergata), intervenuto oggi alla seconda giornata del Seminario internazionale sulla situazione giovanile che ha preso ieri il via presso l’Auditorium della Curia Generalizia dei Gesuiti (fino al 15 settembre) in preparazione alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo in programma nell’ottobre del 2018 su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. “Mancanza di desiderio – osserva – è l’esatto opposto del concetto di ben comune che indica invece una società dove si eliminano tutti gli ostacoli e si creano le miglior condizioni affinché ogni membro della società stessa possa realizzare una vita piena”. Di qui un monito alla politica, “chiamata a correggere il ‘difetto di fabbricazione’ del nostro sistema socioeconomico” costruito per puntare essenzialmente al massimo profitto delle imprese e al benessere dei consumatori ma “che trascura completamente il terzo, “fondamentale per la realizzazione della vita della persona”, che è “proprio la dignità del lavoro”. Becchetti propone allora “il paradigma dell’economia civile che supera visioni riduzioniste” e indica soluzioni concrete “per rimuovere gli ostacoli sociali ed economici che di frappongono all’affermazione di lavoro dignitoso per tutti e alla realizzazione della persona”. Importanti anche “sistemi formativi flessibili” in stretta connessione con un mondo del lavoro in continua trasformazione.

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