Nazioni Unite: si apre oggi la 72ª Assemblea generale. Mons. Auza (nunzio), “dignità e diritti di tutti siano protetti e rispettati”

(da New York) “Rimettiamoci insieme a costruire un mondo di pace, lavoriamo per i diritti umani e per il benessere di ogni uomo. Questa è la mia preghiera”. Così si è espresso Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, intervenendo alla serata di preghiera organizzata, ieri a New York, dalla Missione permanente della Santa Sede presso l’Onu. Il segretario, alla vigilia dell’apertura della 72ª Assemblea generale, ha voluto sottolineare che “siamo una famiglia al di là delle differenze” e ad ispirare l’agire dei leader di governo devono essere “le storie dei rifugiati, dei poveri, delle vittime di disastri e degli emarginati perché ci uniscono e danno un fondamento etico al nostro agire” anche se i media se ne disinteressano. Guterres ha raccontato dei tanti giovani incontrati nei suoi viaggi che lottano per i diritti civili e per un mondo migliore, ma che poi diventano arrabbiati e disillusi mentre serve lavorare in maniera illuminata per ricreare uno spirito di unità e uno spazio di speranza anche per loro.  Tema dell’Assemblea generale che oggi apre la sua prima sessione è “Puntare sulle persone: impegnarsi per la pace e per una vita dignitosa per tutti su un pianeta sostenibile”.

E proprio le persone sono state il nocciolo del discorso di Miroslav Lajcak, il politico slovacco che presiederà l’Assemblea. “Spesso le Nazioni Unite si perdono dietro protocolli e budget e dimenticano che tema centrale è la gente. E a questa centralità ci richiamano le comunità di fede e le organizzazioni umanitarie che lavorano proprio per servire chi è in necessità”. Lajcak ha ricordato il ruolo fondamentale di tanti leader e associazioni religiose nei conflitti in Centrafrica e nella Repubblica democratica del Congo e proprio per questo ha chiesto il loro aiuto, i loro consigli, il loro supporto, soprattutto di fronte alle sfide più difficili come ad esempio le migrazioni e i conflitti.

Papa Francesco e i suoi discorsi in Colombia e Messico a proposito della riconciliazione e del perdono sono stati ampiamente citati, come la sua enciclica sull’ambiente. Il vescovo di Rockville Center, John O. Barres, nella meditazione ha ricordato “che occorre sacrificio per arrivare ad avere una visione globale sui problemi e sulle soluzioni” e ha indicato in mons. Oscar Romero un modello. Il nunzio mons. Bernardito Auza ha concluso con una preghiera implorando “la sapienza, la prudenza e il coraggio di essere strumenti che portano pace, giustizia e fraternità e non lasciano indietro nessuno, garantendo che la dignità e i diritti di tutti siano protetti e rispettati”.

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