Irlanda: Social Justice Ireland, “il salario minimo non consente di vivere”. 10% popolazione in condizioni di privazione

“Il salario minimo nazionale irlandese non consente alle persone di vivere secondo il cosiddetto standard minimo di vita in Irlanda e l’aumento previsto nel 2018 non farà molto per cambiarlo” in una situazione in cui “circa il 10% dei lavoratori ricevono il salario minimo o ancora meno”. La denuncia arriva dall’istituto Social Justice Ireland (Sji), Ong indipendente, diretta da padre Seán Healy, della Società missioni africane. Si tratta di una percentuale “doppia di quella precedentemente stimata, a cui vanno aggiunte le decine di migliaia di persone che lavorano per un compenso superiore al salario minimo ma al di sotto di un salario che garantisca una vita dignitosa”. I dati statistici, su cui la denuncia si fonda, parlano di 13,3% di lavoratori irlandesi che vivono in condizioni povertà e del 24,8% dei lavoratori in condizioni di privazioni, un totale di 400mila persone su 4,7 milioni di abitanti (un decimo della popolazione). “Ciò evidenzia il fallimento di politiche che si concentrano sulla creazione di posti di lavoro come mezzo per il progresso sociale”, denuncia Sji. L’impegno del governo di aumentare nel 2018 il salario minimo è ancora del 20% al di sotto del salario necessario per uno standard di vita socialmente accettabile in Irlanda. Se pure è positivo il dato della crescita dell’occupazione, “molti dei posti di lavoro creati sono sotto-pagati e spesso precari. La qualità del lavoro deve essere ora un obiettivo centrale della politica”, scrive Sji.

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