Diocesi: card. Scola a mons. Delpini (Milano), “il pallio chiede responsabilità, corresponsabilità, fraternità e obbedienza”

“Il Pallio è l’emblema della pecora che il pastore prende sulle sue spalle nell’azione di misericordia che il tema del Buon pastore nel Nuovo Testamento ci riporta”. Lo ha affermato oggi il card. Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano, imponendo quale delegato pontificio il pallio sulle spalle del suo successore alla guida della diocesi ambrosiana, mons. Mario Enrico Delpini. Descrivendo il pallio e il suo significato, il card. Scola ha notato come ci sia un’altra “componente”, decisiva, “come indicano bene le croci attraversate dai tre pungiglioni” che definiscono “la disponibilità totale all’offerta, al dono di sé e della propria vita”. “Sono queste due componenti che l’arcivescovo Mario assume su di sé – ha spiegato – che lo accompagneranno lungo tutto il suo percorso e che domandano a noi e, soprattutto, a voi come collaboratori più diretti – ha detto rivolgendosi ai sacerdoti -, responsabilità, corresponsabilità, fraternità e obbedienza”. L’obbedienza, ha notato l’arcivescovo emerito, è una parola “che si fa fatica a usare oggi, ma che personalmente reputo sempre più importante, perché è solo in essa che si capiscono il celibato, la verginità e la povertà, in quanto essa imposta una relazione di paternità e di figliolanza decisiva per il presbiterio e per tutti i fedeli laici in relazione con l’arcivescovo”.

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