Vittime di tratta: Creazzo (procuratore Firenze), “la repressione da sola non basta: bisogna fare opera di prevenzione”

Quello della tratta delle donne è “un cliché uguale e ripetitivo, non solo Italia ma anche all’estero: giovani donne illuse con promessa di un posto di lavoro, si trovano ben presto a scoprire che chi le illudeva era solo un aguzzino”. Lo ha detto il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, intervenendo questa mattina a Firenze durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Un’altra strada è possibile”, staffetta podistica da Firenze a Viareggio per la liberazione delle vittime della tratta a scopo sessuale. Anche “il vudù e le credenze religiose ataviche”, ha affermato, vengono impiegati come forma di condizionamento delle donne vittima di tratta internazionale: “Così – ha aggiunto – deve passare solitamente molto tempo prima che queste persone riescano a liberarsi anche solo di questo condizionamento”. Per affrontare tali fenomeni, ha concluso, “la repressione da sola non basta: bisogna fare opera di prevenzione. Per questo iniziative come queste meritano sostegno, perché sono di stimolo per le istituzioni”.

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