Biotestamento: medici cattolici (Amci), non si parli di divisioni

“Prendiamo atto con rammarico della soddisfazione con cui è stata accolta l’approvazione della legge sulle ‘norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari’ da parte della sezione Amci di Milano che, però, con il suo numero esiguo di iscritti rappresenta una condizione di marginalità all’interno dell’associazione medici cattolici italiani. Rimane ferma la nostra posizione ufficiale già espressa oggi in piena sintonia con la Cei”. È quanto dichiara in una nota Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dei medici cattolici, facendo seguito al comunicato di Alberto Cozzi, presidente Amci-Sezione di Milano. “La legge – aveva detto Cozzi – frutto di un onorevole compromesso, rispetta i dettami della Costituzione e la carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (diritto alla vita e alla salute). Rispetta l’autonomia decisionale del malato e al contempo l’autonomia professionale e responsabilità del medico. Valorizza la relazione di cura nella forte alleanza terapeutica medico-paziente e familiari, attraverso decisioni partecipate nella pianificazione delle cure. Garantisce la libertà del malato nella sua fragilità per non sentirsi abbandonato, né oggetto di un’applicazione rigida e impersonale di schemi terapeutici inadeguati o sproporzionati. Dice un no chiaro all’eutanasia e va ben oltre l’accanimento terapeutico. L’obiezione del medico non si pone perché il medico può disattendere le Dat quando sono palesemente incongrue”. Ma questa, precisa Boscia, “non è la nostra posizione ufficiale”.

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