Sir: principali notizie dall’Italia e dal mondo. Terrore a New York, furgone falcia ciclisti e uccide 8 persone. Catalogna, Puigdemont resta a Bruxelles

Stati Uniti: furgone contro ciclisti, almeno 8 morti a New York.

Il terrore torna a colpire a New York. Nel primo pomeriggio di ieri a poche decine di metri dall’area del World Trade Center, dove l’11 settembre del 2011 crollarono le Torri Gemelle, un pick up è piombato su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan facendo una strage. È infatti di almeno otto morti e una quindicina di feriti, il bilancio dell’attentato compiuto dal 29enne Sayfullo Habibullaevic Saipov, di origini uzbeke. Sei persone sono decedute dopo essere state travolte, mentre le altre due vittime sono morte dopo essere state colpite da un infarto. La folle corsa del pick up si è arrestata con lo schianto contro un pulmino scolastico che riportava a casa i bambini al termine delle lezioni. Dopo l’impatto, il giovane è sceso dal furgone gridando “Allahu Akhbar” e impugnando due pistole: una ad aria compressa e l’altra più vicina ad un’arma giocattolo; immobilizzato anche a seguito di un colpo di pistola sparato dalla polizia, è stato arrestato e ricoverato in ospedale. In una conferenza stampa, il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha parlato di “un atto terroristico particolarmente codardo”. Il presidente americano Donald Trump, in un primo tweet, ha definito quanto successo “un altro attacco da parte di una persone malata e folle”. Nel successivo ha affermato che “non dobbiamo consentire all’Isis di tornare o entrare nel nostro Paese dopo averli sconfitti in Medio Oriente e ovunque. Ora basta!”.

Catalogna: Puigdemont resta a Bruxelles. Per domani è convocato a Madrid dalla Corte nazionale spagnola

Il presidente destituito della Catalogna, Carles Puigdemont, ha trascorso la notte a Bruxelles, con alcuni ex ministri, non facendo ritorno in Spagna. Sul volo che nella tarda serata di ieri lo doveva riportare dalla capitale belga in Spagna c’erano solo i due ex consiglieri della Generalitat catalana, Joaquim Forn e Dolors Bassa. Prosegue dunque la “fuga” di Puigdemont, convocato per domani dalla Corte nazionale spagnola per testimoniare nell’ambito del processo che lo vede accusato per i reati di ribellione, sedizione e malversazione a seguito della dichiarazione di indipendenza. Ieri, nel corso della conferenza stampa tenuta a Bruxelles, Puigdemont aveva chiarito di non voler chiedere asilo politico al Belgio, ma di essere nella capitale dell’Unione europea per invocare l’attenzione della comunità internazionale sulla crisi catalana. “All’Europa – ha affermato – chiedo che reagisca. La causa catalana mette in questione i valori su cui si basa l’Europa ed è un prezzo troppo caro da fare pagare alla gente”.

Migranti: 299 persone salvate in mare dalla guardia costiera libica al largo di Zlite

Sono 299 i migranti tratti in salvo ieri dalla guardia costiera libica al largo delle coste di Zlite, a ovest di Tripoli. Tra loro una ventina di donne e una quindicina di bambini. I migranti, provenienti dall’Africa subsahariana, erano a bordo di due gommoni e sono stati portati alla base navale di Tripoli nel tardo pomeriggio, dove è stata fornita loro assistenza.

Nucleare: Seul non svilupperà o avrà bombe. In Corea del Nord 200 morti nel crollo di un tunnel, si temono fughe radioattive

“Non svilupperemo o deterremo armi nucleari”. A ribadirlo è stato il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, nel suo secondo discorso alla nazione, respingendo le richieste delle opposizioni di accettare armi atomiche tattiche dagli Stati Uniti in funzione di deterrenza verso la Corea del Nord. Da Moon anche il rinnovato appello a Pyongyang a lasciare le sue ambizioni nucleari. “In linea con la dichiarazione sulla denuclearizzazione firmata congiuntamente da Sud e Nord – ha affermato il presidente sudcoreano – un Nord con armi nucleari non può essere tollerata o accettata”. E proprio in Corea del Nord, lo scorso 10 ottobre, un tunnel del sito nucleare di Punggye-ri, è crollato causando la morte di circa 200 persone. La notizia, diffusa ieri dall’agenzia sudcoreana Yonhap, ha riacceso i timori sulla fuga di pesante radioattività.

Italia: scuola, emendamenti bipartisan per l’uscita da scuola degli under 14

Basterà l’autorizzazione dei genitori per consentire l’uscita in autonomia degli studenti under 14 delle scuole medie dagli istituti scolastici al termine dell’orario di lezione. È questa la proposta contenuta negli emendamenti al decreto fiscale all’esame della commissione Bilancio del Senato per cancellare l’obbligo della presenza di un familiare di alunni sotto i 14 anni fuori da scuola al termine dell’attività scolastica. Si avvicina quindi la soluzione ad un problema che, nelle ultime settimane, aveva messo in difficoltà famiglie e scuole, dopo che una sentenza della Cassazione aveva confermato la condanna di preside e insegnante per aver lasciato uscire da solo un ragazzo che quindici anni fa morì investito da uno scuolabus.

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