Ognissanti: mons. Delpini (Milano), “abitano tra gli uomini ma sono sconosciuti”

“Non esibiscono le loro virtù, sono semplicemente virtuosi. Non attirano l’attenzione su di sé, rivolgono le loro attenzioni al servizio di cui sono incaricati. Non hanno pretese né chiedono risarcimenti per il servizio prestato e le tribolazioni attraversate, sono semplicemente dei servi e fanno quello che devono. E sono felici”. L’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, nell’omelia pronunciata durante la Messa della solennità di Tutti i Santi, che ha celebrato questa mattina nel duomo, ha tracciato le caratteristiche del comportamento dei “servi del Dio vivente”, commentando la pagina biblica dell’apocalisse. “Abitano tra gli uomini, ma sono sconosciuti – ha sottolineato -. Vivono la vita di tutti, ma non intendono la vita come un tirare avanti, né come una carriera per arrivare primi e lasciarsi gli altri alle spalle: loro intendono la vita come un servizio da rendere a Dio”. L’arcivescovo ha indicato le loro presenze “dappertutto”: “Sono spesso una presenza così quotidiana, affidabile, modesta”. “Allo sguardo superficiale sembrano che siano pochi e mediocri, al giudizio sbrigativo e scontento sono considerati un’eccezione, soprattutto da coloro che sono abituati a dire ogni male dell’umanità e a decretare che tutto va male, che tutto è sbagliato, che tutti sono egoisti, disonesti, stupidi”. Quindi, il tentativo di quantificarli. “Sono una moltitudine immensa, che nessuno può contare. Per questo il mondo non è ancora finito”.

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