Mostra del cinema Venezia: don Milani (Feds), “Konchalovsky regista scomodo ma capace di grande scandaglio psicologico”

“Facendo finta di parlare di altro, i registi continuano a parlare dell’oggi, oltre alle riflessioni sui grandi interrogativi di sempre. Con una presa di distanza dalla brutalità del contemporaneo: una mediazione rispetto a quello che accadeva negli anni recenti, quando il cinema d’autore sembrava orientato a recuperare un rapporto con la realtà senza filtri”. È nelle parole del direttore Alberto Barbera che don Davide Milani (presidente della Feds, Fondazione Ente dello Spettacolo) prende spunto per l’editoriale della “Rivista del Cinematografo” di settembre rintracciando “le linee guida” della 73esima Mostra del Cinema in corso al Lido di Venezia. “Il filtro della Storia, quella con la s maiuscola, anima ad esempio il nuovo lavoro del maestro Andrei Konchalovsky, ‘Rai (Paradise)’, in gara per il Leone d’Oro: un lavoro in b/n sulla tragedia della Shoah, che si sofferma non tanto sul supplizio delle vittime quanto sul loro risarcimento. Sul bene al di là del Male”. Per don Milani è un “regista scomodo, dallo stile semplice ma capace di grande scandaglio psicologico”. Konchalovsky, annuncia, “è l’autore cui quest’anno la Fondazione Ente dello Spettacolo e ‘La Rivista del Cinematografo’, in accordo con la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede e il Pontificio Consiglio della Cultura, hanno deciso di assegnare il Premio Bresson, conferito durante la Mostra al regista che abbia dato una testimonianza significativa del difficile percorso di ricerca del significato spirituale dell’esistenza”.

Don Milani si sofferma anche su “ricordi, passioni e amore” del “corto” firmato da Giorgio Pasotti, che “ha riscritto in un emozionante ‘racconto dei racconti’ gli spunti raccolti dai video che hanno partecipato al contest promosso da FedS e Ovs, in occasione di Arts of Italy, la campagna del marchio italiano di abbigliamento ideata da Davide Rampello per sensibilizzare alla tutela e alla valorizzazione delle bellezze artistiche italiane”. Proiettato durante i giorni del Festival al Lido, “il film è l’ultimo atto di un progetto condiviso che premierà i migliori giovani videomaker concorrenti. Ragazzi di tutta Italia che hanno contribuito a realizzare un affresco del nostro Paese intimo e appassionato”, conclude don Milani.

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