Sostegno a distanza: Afn, nel sito un primo bilancio della campagna #obiettivo15mila

La campagna #obiettivo15mila per “il sostegno a distanza” lanciata lo scorso maggio da Famiglie nuove e Focolari “sta dando i suoi frutti”. L’iniziativa punta a “consolidare e incrementare l’attuale impegno verso l’infanzia svantaggiata e la famiglia in una prospettiva di condivisione mondiale”. Nel sito di Azione per famiglie nuove onlus si fa “un primo bilancio” dei progetti messi in campo per “migliorare le condizioni di vita di quindicimila bambini e delle loro famiglie”. I contributi raccolti, “grazie alla campagna #obiettivo15mila, sono stati di 13.424,06 euro al 31.12.2015. Con queste donazioni è stato possibile sostenere e potenziare alcuni dei progetti previsti”, tra i quali la “scuola di fraternità” a Onithsa (Nigeria), dove “si è potuto riparare i danni del tetto della struttura scolastica causati dal forte vento, acquistare medicine per la cura dei bambini, uniformi scolastiche e una macchina macina fagioli necessaria per provvedere all’alimentazione dei bambini”. La “scuola Magnificat”, in uno slum di Nairobi (Kenya), si trova presso una struttura parrocchiale nella località di Kariobangi. Qui le donazioni sono state utilizzate per “rendere più dignitosa la permanenza dei bambini nelle nostre strutture, sistemando il tetto, il pavimento del salone e della cucina e dipingendo tutta la struttura scolastica”. E ancora: il “progetto di formazione integrale della persona” in Costa d’Avorio e Burkina Faso, che rappresentano due delle realtà più difficili del territorio africano, con “particolare attenzione all’affettività e sessualità che è stato valutato importante per giovani in età evolutiva (9-14 anni)”. Il “progetto Sudar” per bambini malati di Aids e il “progetto Udisha”, entrambi realizzati in India: in quest’ultimo si organizzano laboratori medici, grazie ai quali “la popolazione locale, per la maggior parte sotto la soglia di povertà, può ricevere un’adeguata assistenza sanitaria”. Si è potenziata la “diagnosi e prevenzione medica con l’acquisto di macchinari e attrezzature specialistiche”. Altra iniziativa riguarda l’Uruguay, con il potenziamento delle attività del Centro sociale del Barrio Borro, quartiere povero di Montevideo, che dà ai bambini “un posto dove giocare e studiare”, tenendoli lontani dai tanti pericoli del quartiere.

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