Papa Francesco: ai vescovi polacchi, “i giovani non hanno la cultura del lavoro perché non hanno lavoro”

“Questa della misericordia non è una cosa che è venuta in mente a me. Questo è un processo. Se noi vediamo già il beato Paolo VI, aveva qualche accenno sulla misericordia. Poi, san Giovanni Paolo II è stato il gigante della misericordia, con l’Enciclica Dives in misericordia, la canonizzazione di santa Faustina, e poi l’ottava di Pasqua: è morto alla vigilia di quel giorno. E’ un processo, da anni, nella Chiesa. Si vede che il Signore chiedeva di risvegliare nella Chiesa questo atteggiamento di misericordia tra i fedeli”. Così Papa Francesco ai vescovi polacchi nel corso del dialogo che si è tenuto il 27 luglio durante la Gmg, il cui contenuto è stato diffuso oggi dalla Sala stampa della Santa Sede. “Lei vede questo mondo malato di ingiustizia, di mancanza di amore, di corruzione. Ma questo è vero – ha proseguito il Papa rivolgendosi a Sławoj Leszek Głódź, arcivescovo di Gdańsk -, questo è vero. Oggi, sull’aereo, parlando di questo sacerdote ultraottantenne che è stato ucciso in Francia: è da tempo che io dico che il mondo è in guerra, che stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzi. Pensiamo alla Nigeria…”. Per Francesco, al centro è il denaro e “la tratta delle persone”: “Cosa pensiamo noi quando l’80% – più o meno, cercate bene le statistiche e se non è 80 è 82 o 78 – delle ricchezze sono nelle mani di meno del 20% della gente. ‘Padre non parli così, che Lei è comunista!’. No, no, sono statistiche! E chi paga questo? Paga la gente, il popolo di Dio: le ragazze sfruttate, i giovani senza lavoro”. “C’è un’economia liquida, che favorisce la corruzione” e, ha aggiunto il Papa, anche “i giovani non hanno la cultura del lavoro, perché non hanno lavoro! La terra è morta, perché è stata sfruttata senza saggezza. E così andiamo avanti. Il mondo si riscalda, perché? Perché dobbiamo guadagnare”.

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