Portogallo: mons. Clemente (patriarca di Lisbona), maggiori richieste di nullità di matrimonio

Durante la conferenza stampa tenuta al termine della 189ma Assemblea ple-naria della Conferenza episcopale portoghese (Cep), il cardinale-patriarca di Lisbona ha riconosciuto che dopo i recenti cambiamenti relativi alle cause di annullamento del matrimonio, “in Portogallo si è riscontato un maggior numero di richieste in tal senso”. Le nuove norme, atte a rendere i processi più semplici e brevi, dando un maggior potere decisionale ai vescovi diocesani, sono state infatti oggetto particolare di riflessione e dibattito della riunione del massimo organismo dell’episcopato portoghese, che ha visto anche la partecipazione di mons. Carlos Morán Bustos, decano del Tribunale della Rota della Nunziatura di Madrid. Negando che siano state le difficoltà di tipo economico a pregiudicare in passato il rapido avanzamento delle soluzioni, mons. Manuel Clemente aggiunto che i Tribunali ecclesiastici si stanno “adeguando ai cambiamenti richiesti dalla lettera apostolica del Papa, e le diocesi cominciano a formare persone più preparate dal punto di vista canonico, medico e psicologico, al fine di soddisfare tale crescente richiesta”. A parere del patriarca, tuttavia, “i casi che effettivamente s’inquadrano nel nuovo processo breve non sono molti, e sono quasi del tutto eccezionali: la maggior parte delle istanze prevederà ancora le consuete procedure, per le quali sarà necessario da un anno e mezzo ai due anni di attesa”. “Dobbiamo piuttosto lavorare molto di più per preparare e rafforzare il significato del matrimonio cristiano”, ha concluso mons. Clemente.

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