Diocesi: Milano, card. Scola con 120 giovani preti ambrosiani sulle orme di don Puglisi

Da oggi fino a mercoledì, 13 aprile, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, è a Palermo per guidare il pellegrinaggio di 120 giovani preti ambrosiani in Sicilia sulle orme del beato don Pino Puglisi, il sacerdote assassinato dalla mafia nel settembre del 1993. Il programma prevede questa sera, nel duomo di Cefalù, la celebrazione della messa dell’Arcivescovo di Milano insieme a monsignor Vincenzo Manzella, vescovo di Cefalù; domani mattina, invece, avrà luogo una meditazione tenuta dallo stesso cardinale sul tema “Martirio oggi, uno sguardo ampio”. Mercoledì sarà la volta della visita nel quartiere Brancaccio di Palermo sui luoghi dove si svolse l’impegno contro la mafia del sacerdote martire. Si tratta della parrocchia di San Gaetano, dove don Puglisi si adoperò per sottrarre i giovani al reclutamento dei malavitosi, ma anche piazza Anita Garibaldi dove il 15 settembre 1993, giorno del suo 56º compleanno, venne ucciso davanti al portone di casa, e infine il Centro di accoglienza Padre Nostro, da lui voluto e che oggi ha raccolto la sua eredità. Il pellegrinaggio continuerà fino a venerdì alla presenza del vicario generale, monsignor Mario Delpini. L’iniziativa è promossa dall’Ismi, l’Istituto sacerdotale Maria Immacolata ed è riservata ai sacerdoti ordinati tra il 2006 e il 2015. Tra gli incontri più significativi che faranno i giovani sacerdoti ambrosiani in questo viaggio, c’è quello con l’arcivescovo emerito di Monreale, monsignor Salvatore Di Cristina, compagno di seminario nonché collaboratore di padre Puglisi. “Tutto ruoterà attorno alla figura di padre Puglisi e alla sua testimonianza di uomo e di prete ucciso dalla mafia – ha affermato don Ivano Tagliabue, collaboratore del vicario della Formazione permanente del clero -. Una cultura a cui il Vangelo era scomodo, la cui parabola di uomo e sacerdote mostra come anche in una terra piena di contraddizioni e di male può nascere una Chiesa e una figura di vero e proprio testimone del Signore”.
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