(DIRE-SIR) – Oltre alla volontà popolare di cambiamento, c’è un aspetto poco tenuto in considerazione dai media internazionali che rischia di aver avuto un peso decisivo sul trionfo di Donald Trump: la partita sulla maggioranza alla Corte Suprema, organo fondamentale per indirizzare le politiche del gigante statunitense. Con la morte a febbraio del giudice conservatore Antonin Scalia (figlio di emigrati italiani), la Corte si è ritrovata equamente divisa fra i due maggiori partiti e avrebbe rischiato, per la prima volta dal 1971, di ritrovarsi per 30 anni a maggioranza democratica. Secondo diversi analisti è anche per scongiurare questa ipotesi che il partito repubblicano si è trincerato attorno al candidato espresso dal suo congresso oltre ogni previsione. (www.dire.it)