Migranti: mons. Santoro (Taranto), “autorità prendano misure adeguate”

Era il 20 ottobre quando a Taranto è approdata la nave spagnola Rio Segura, con 633 profughi provenienti da Nigeria, Ghana, Camerun, Togo, Mali e Burkina Faso. Insieme a loro le salme di 8 migranti, 7 ragazzine ed un ragazzo, tutti classe 1998-1999. Ieri a Taranto, nella chiesa del cimitero cittadino, l’arcivescovo della diocesi ionica, monsignor Filippo Santoro, ha voluto ricordare le 8 vite spezzate, in una messa celebrata insieme a tanti ragazzi africani ospiti delle strutture di prima accoglienza della città e degli Sprar. C’erano anche la sorella e il fratello di due delle vittime. Un gesto voluto in concomitanza con l’apertura del Giubileo della misericordia in Africa. “Questi giovani erano cristiani – ha affermato Santoro – e per questo abbiamo deciso di ricordarli con una Messa, ma noi siamo qui per pregare per tutti i morti in mare, di ogni etnia e religione. Nel 2015 sono stati più di 3.000. Chiediamo la pace del Signore per queste otto vittime e per tutti coloro che hanno perso la vita cercando di arrivare in Europa e supplichiamo Dio che illumini le menti delle autorità perché prendano misure adeguate, affinché fatti di questo genere non accadano più”. La celebrazione è stata animata con canti africani dal gruppo missionario Akusimba. Prima della fine del rito, i ragazzi musulmani presenti alla Messa, hanno voluto recitare le loro preghiere per commemorare i dispersi in mare e chiedere a Dio la pace.

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