Giubileo: Falà (Unione buddista italiana), “importante educare l’uomo alla compassione”

“Il punto centrale non è la giustizia o la misericordia nel buddismo ma colui che fa la giustizia e si comporta da misericordioso. Questi deve comprendere i meccanismi del suo comportamento, se non lo fa non sarà né giusto né misericordioso”. Così ha spiegato il concetto di misericordia nella tradizione buddista, Maria Angela Falà, membro del direttivo dell’Unione buddista italiana, durante la tavola rotonda “La Misericordia nelle religioni”, nell’ambito del convegno organizzato dall’Ucsi e in corso oggi pomeriggio nella sede dell’Università Lumsa di Roma. “Le spinte – ha aggiunto – che portano all’azione ci legano alla nostra umanità visto che siamo tutti interdipendenti. Nella tradizione buddista viene sottolineata la causa che ci porta all’agire e non l’azione di per sé. È importante quindi educare l’uomo alla compassione e sentirci un insieme. Nel buddismo infatti non si salva uno solo ma tutti devono cambiare la modalità per permettere un cambiamento reale nella propria vita”. “La compassione nella traduzione buddista – ha proseguito – va declinata nella gioia con l’altro e non va intesa come commiserazione ma partecipazione del sentimento. Se comprendiamo i valori profondi di rispetto dell’altro non c’è la possibilità di comportarsi male. Purtroppo ancora questa comprensione non c’è e per questo va fatta un’educazione per superare il problema tramite la compassione”.

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