“Con l’apertura della Porta santa a Bangui la Chiesa cattolica si apre veramente all’abbraccio universale perdendo la connotazione tradizionale radicata nell’Occidente. Questo cambiamento dello spazio non è nemmeno la cosa più importante, perché il Papa ci ha invitato a capire che la cosa più importante non è lo spazio ma il tempo”. Così Raniero La Valle, giornalista e scrittore, durante la tavola rotonda “La misericordia nelle religioni”, nell’ambito del convegno organizzato dall’Ucsi nella sede dell’Università Lumsa di Roma. “Parlare della misericordia oggi cosa significa?”, ha proseguito La Valle. “Dobbiamo considerare la superiorità del tempo sullo spazio: iniziare, come vuole Francesco una nuova età del mondo votata alla misericordia, un tempo nuovo”. “Anche il Papa ha detto, nella bolla di indizione del Sinodo, che la Chiesa si è dimenticata della misericordia. Tutti noi l’abbiamo predicata ma quanto esercitata? Senza, la Chiesa non può parlare a nessuno. Nella situazione attuale del mondo, la misericordia sta diventando la condizione necessaria all’esistere. Senza la misericordia infatti il mondo non continuerebbe ad esistere. Se vogliamo che il mondo continui ad avere un futuro – ha concluso l’oratore – dobbiamo cambiare il criterio del politico che diventa il camminare insieme e per me questo significa mettere sopra lo spazio il tempo”.