Dieci anni importanti

Martedì 11 giugno, nella solennità dei santi martiri patroni Felice e Fortunato, il vescovo Adriano Tessarolla  ha ricordato i dieci anni del suo ministero episcopale nella diocesi di Chioggia. Il rapporto diretto con la gente è l’aspetto più eloquente del suo stile pastorale. La croce pettorale che gli è stata donata - ha assicurato - resterà in diocesi; come a dire che il suo servizio è in tutto e per tutto gratuito

Con l’abbraccio riconoscente e amichevole di tutta la città, autorità civili e militari comprese, e di tutta la diocesi martedì scorso 11 giugno, solennità dei santi Martiri Patroni Felice e Fortunato, il vescovo Adriano ha ricordato i dieci anni del suo ministero episcopale tra noi. Un periodo di tempo significativo in cui egli si è dedicato totalmente, con le sue doti e il suo stile, al servizio della gente di questo territorio. La folla che ha seguito la processione pomeridiana e la folta assemblea che, insieme ad una cinquantina di sacerdoti, ha partecipato al pontificale in cattedrale hanno tributato, unitamente all’onore dovuto ai Patroni, stima e apprezzamento per l’opera portata avanti, con pazienza e insieme con determinazione, da mons. Tessarollo nella nostra diocesi a vari livelli, sia nell’ambito pastorale che in quello sociale, nel dialogo con la gente e con i sacerdoti, con le istituzioni e con il mondo della cultura, anzi, diremmo, con il “mondo della vita”, che pullula nelle nostre città e nelle campagne, nelle attività artigianali e nelle imprese turistiche o nelle tante iniziative che l’hanno visto invitato gradito e positivamente presente. Non è semplice, di questi tempi, fare il vescovo; e a volte abbiamo visto e vediamo sul suo volto i segni di un’opera impegnativa e faticosa, insieme alla decisa volontà di superare gli ostacoli con la collaborazione di tutti. Nel ringraziare il Signore per il ministero di questi dieci anni, al pontificale in cattedrale, il vescovo ha voluto aggiungere anche la richiesta a Lui della sua misericordia e a noi, Chiesa clodiense, “pazienza e benevolenza” per il decennio concluso e per il tempo in cui resterà ancora tra noi. Segno di umiltà che abbiamo avuto modo di cogliere anche in altre occasioni, che avvalora ulteriormente la sua piena disponibilità e aiuta a superare eventuali incomprensioni che possono insorgere nei rapporti tra le numerose persone che s’incontrano. È a tutti evidente l’intenzione positiva del cuore del nostro pastore, che, al termine della sua omelia, ha invocato Maria e i Santi Patroni perché possiamo vivere sempre “nella comunione tra di noi nelle nostre comunità e nell’intera diocesi e nella pace con tutti”. Emblematico al riguardo il suo modo di partecipare all’annuale processione dei Santi quando, lasciando i ranghi, si porta a salutare – confortando o rallegrandosi – persone anziane in carrozzina o bambini con i loro genitori o giovani presenti lungo il tragitto: è proprio il rapporto diretto con la gente l’aspetto più eloquente del suo stile pastorale, come abbiamo potuto constatare nella sua Visita in diocesi, conclusa appunto in questa circostanza, ma aperta ora ad ulteriori impegni. La croce pettorale che gli è stata donata – ha assicurato – resterà in diocesi; come a dire che il suo servizio è in tutto e per tutto gratuito. Grazie, vescovo Adriano!

(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)

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