Verso le elezioni: il “bene comune” di Pavia

Il dialogo con i sei candidati sindaci, andato in scena al Collegio Cairoli, è stato senz’altro un momento costruttivo: si sono confrontati su idee e programmi dai quali potrebbe veramente dipendere il “bene comune” della città. E si è avuta conferma del ruolo che possono svolgere il volontariato e la Chiesa di Pavia: una presenza fondamentale, valorizzando quel principio di sussidiarietà che ormai è alla base di ogni buona Amministrazione

Sanità, formazione, cultura, welfare. Sono stati questi i temi principali affrontati nell’incontro svoltosi sabato 11 maggio al Collegio Cairoli: un dialogo con i sei candidati sindaci di Pavia, organizzato dal Servizio per la Pastorale sociale e il lavoro della diocesi e dal Laboratorio di Nazareth. Era l’ultimo appuntamento del sesto ciclo della Scuola di Cittadinanza e partecipazione. Per gli argomenti trattati e il clima nel quale si è svolta la tavola rotonda, è stato senz’altro un momento costruttivo. I candidati si sono confrontati su idee e programmi dai quali potrebbe veramente dipendere il “bene comune” della nostra città. Pensiamo ad esempio al modello di “Pavia città della salute”, alla necessità di realizzare un accesso più razionale ai tre Irccs e anche al ruolo che può svolgere il Comune (insieme ad altre istituzioni) per favorire un’integrazione tra le attività svolte da San Matteo, Maugeri e Mondino, evitando inutili e costosi doppioni. Di grande importanza sono le iniziative che si possono intraprendere nel campo della formazione e in ambito culturale: Pavia ha le carte in regola (sotto il profilo storico e artistico) per ambire in futuro al titolo di “capitale italiana della cultura”, ma bisogna trovare le risorse per sostenere un compito così ambizioso ma anche molto impegnativo. Sul tema del welfare e dell’assistenza alle famiglie, si è avuta conferma del ruolo che possono svolgere il volontariato e la Chiesa di Pavia: una presenza fondamentale, valorizzando quel principio di sussidiarietà che ormai è alla base di ogni buona Amministrazione.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)

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