È iniziata la sfida

Oltre al Giro d'Italia, che ogni anno ci fa riscoprire un po’ tutti amanti del ciclismo, è in pieno svolgimento anche la grande sfida elettorale. Che dovrebbe appassionarci, farci sentire un po’ tutti “in sella”. Anche nella sfida elettorale cerchiamo un “Fausto Coppi” in cui credere e del quale fidarci. Che sappia faticare, guardare alla meta che non è soltanto quella della tappa di oggi, ma è un arrivo di più lunga scadenza con obiettivi da raggiungere con fatica e determinazione, senza scorciatoie. Che sappia anche correre in gruppo. E che possibilmente sia rispettoso degli avversari

È partita la grande sfida. E non è quella per le elezioni del 26 maggio. Quella gara in effetti è già partita da tempo, o forse non finisce mai, in un perenne clima da campagna elettorale. È partito il Giro, che ogni anno ci fa riscoprire un po’ tutti amanti del ciclismo. Forse perché ci ricorda la vita. Con le sue fatiche, la capacità di stare in gruppo, ma anche di fare delle volate, di utilizzare al meglio le proprie forze, soffrire, cadere anche, e poi rialzarsi. Di essere corridori di montagna che attaccano la salita, ma che sanno anche gestire le discese, quando tutto va bene e la strada sembra venirti incontro, ma che tuttavia non è priva di insidie e va gestita, rispettata. E poi ci fa capire che la fatica e l’impegno pagano. Sempre. O quasi. Ci fa capire che, come nella vita, ci sono pure i furbetti che cercano scorciatoie, pensano di imbrogliare. Ma alla lunga il modo migliore per pedalare è quello di essere sinceri con se stessi e con gli altri. Il Giro è anche una palestra di vita, anche se siamo ciclisti della domenica, appassionati a fasi alterne o se non siamo affatto interessati.
È iniziata la grande sfida, che su altri fronti è anche quella elettorale. Che dovrebbe appassionarci, farci sentire un po’ tutti “in sella”. Anche nella sfida elettorale cerchiamo un “Fausto Coppi” in cui credere e del quale fidarci. Che sappia faticare, guardare alla meta che non è soltanto quella della tappa di oggi, ma è un arrivo di più lunga scadenza con obiettivi da raggiungere con fatica e determinazione, senza scorciatoie. Che sappia anche correre in gruppo. E che possibilmente sia rispettoso degli avversari.

(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)

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