Campania, vescovi metropolia Benevento: “O diventiamo il polmone verde della Regione o la pattumiera di tutti”. A giugno il I Forum amministratori locali

Mons. Felice Accrocca (Benevento), Arturo Aiello (Avellino), Domenico Battaglia (Cerreto Sannita-Sant’Agata de’ Goti-Telese), Pasquale Cascio (Sant’Angelo de’ Lombardi-Nusco-Bisaccia), Sergio Melillo (Ariano Irpino-Lacedonia), Riccardo Luca Guariglia (abate di Montevergine) hanno sottoscritto una lettera-documento intitolata “Mezzanotte del Mezzogiorno?”, nella quale, sottolineando i gravi ritardi e gli squilibri nelle politiche economiche e sociali che si sono succedute in Campania, chiedono una svolta decisa e una più mirata politica di sviluppo integrato. La lettera-documento e il I Forum degli amministratori campani, promosso a giugno sul tema "Consapevolezza, start up di comunità e dialogo tra territori", sono stati presentati oggi, lunedì 13 maggio, in una conferenza stampa, nel palazzo arcivescovile di Benevento

Un Forum per amministratori locali per dare futuro alle aree interne della Campania.

Dal 24 al 26 giugno, nel Centro “La Pace” del capoluogo sannita, invitano a “condividere questo momento di crescita comunitaria” i vescovi della metropolia di Benevento, che comprende i comuni delle province di Benevento e Avellino. I presuli, Felice Accrocca (Benevento), Arturo Aiello (Avellino), Domenico Battaglia (Cerreto Sannita-Sant’Agata de’ Goti-Telese), Pasquale Cascio (Sant’Angelo de’ Lombardi-Nusco-Bisaccia), Sergio Melillo (Ariano Irpino-Lacedonia), Riccardo Luca Guariglia (abate di Montevergine), hanno sottoscritto una lettera-documento intitolata “Mezzanotte del Mezzogiorno?”, nella quale, sottolineando i gravi ritardi e gli squilibri nelle politiche economiche e sociali che si sono succedute in Campania, chiedono una svolta decisa e una più mirata politica di sviluppo integrato. La lettera-documento e il I Forum degli amministratori campani – sul tema “Consapevolezza, start up di comunità e dialogo tra territori” – sono stati presentati oggi, lunedì 13 maggio, in una conferenza stampa, nel palazzo arcivescovile di Benevento, alla quale hanno partecipato mons. Accrocca, mons. Aiello, mons. Battaglia, mons. Melillo e dom Guariglia, il sindaco di Benevento Clemente Mastella, il presidente della provincia di Benevento Antonio Di Maria, il direttore del Dipartimento di diritto, economia, management e metodi quantitativi Giuseppe Marotta. A presentare la conferenza stampa don Maurizio Sperandeo, direttore dell’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali di Benevento.

Sud del Sud. “Partiamo dalla constatazione che la situazione della Campania interna è diversa da quella del Mezzogiorno e dal resto della stessa Regione: in quanto area interna noi siamo Sud del Sud – ha osservato mons. Felice Accrocca -. Nella lettera evidenziamo che

c’è il divario Nord-Sud e l’altro che differenzia la Campania interna da quella costiera e dall’hinterland napoletano”.

L’arcivescovo ha ricordato un apparente paradosso: “I nostri laureati raggiungono standard migliori rispetto ad altri, eppure sono proprio i giovani che lasciano le nostre terre; le nostre province di Avellino e Benevento perdono in media un paese l’anno, ma anche di più: molti conservano la residenza, ma già si trasferiscono per studi e non tornano più”.

Indicare un metodo. Nel documento si citano anche le altre criticità: infatti, le aree interne, “nonostante le enormi risorse paesaggistiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche di cui dispongono”, “faticano infatti a intercettare i flussi turistici”; a ciò si aggiungono la disoccupazione, la contrazione della spesa pubblica, la carenza delle infrastrutture stradali e “una visione politica di corto raggio”. “Essendo numericamente pochi – ha proseguito mons. Accrocca –, politicamente contiamo poco. Possiamo salvarci solo in una strategia d’insieme unendo le forze e soprattutto assumendo un progetto che abbia uno sguardo lungo e che sia teso al perseguimento di un bene comune, non di interessi particolari”. Il presule ha precisato: “Noi come vescovi non vogliamo sostituirci a nessuno, ma indichiamo una via di metodo. I programmi, le scelte, le priorità non spettano a noi. Come pastori e come sentinelle, ci chiediamo con il profeta Isaia, ‘quanto resta della notte?’, tanto che il documento è intitolato in modo allusivo ‘Mezzanotte del Mezzogiorno’”.

Progetto strategico. Leggendo alcuni stralci della lettera-documento, mons. Accrocca ha rilevato:

“È necessario un progetto strategico di lunga gittata che miri a privilegiare l’interesse comune,

che solo può consentire il benessere di tutti, singole persone come enti locali. È necessaria, infatti, una solida coesione istituzionale per dare forza alle istanze delle aree più deboli. Fare rete, quindi, gioco di squadra, programmando insieme una politica di sviluppo”. Di qui la scelta di promuovere il primo Forum degli amministratori a Benevento, che “non sarà certo la soluzione di tutti i mali, non useremo la bacchetta magica né vogliamo creare attese superiori a quelle reali, ma non potrà far altro che bene. Iniziamo a cercare un metodo di lavoro. Su questo noi vescovi vogliamo dare il nostro piccolo contributo”. La relazione di apertura – “La forza dei territori, la debolezza delle solitudini” – sarà a carico dell’economista Luigino Bruni.

Problema trasversale. Il sindaco Clemente Mastella ha ringraziato i vescovi per “la chiamata a raccolta, ognuno secondo la propria responsabilità, accanto agli ultimi, in questo caso le aree interne. Nel Mezzogiorno non siamo in stagnazione, ma nel profondo della recessione, perché non ci sono investimenti, speriamo che venga un impulso da voi”. Mons. Accrocca ha evidenziato come “il problema delle aree interne tocchi, trasversalmente, tutta l’Italia, dal ‘profondo Nord’ all’‘estremo Sud’. Il Forum beneventano può fare da laboratorio anche per altre zone”. Il Forum prevede anche quattro laboratori: “I flussi delle persone e dei capitali”, “Il futuro nella storia: tradizioni, arti e beni culturali”, “L’ambiente, il paesaggio, la cura del creato”, “Welfare, servizi e accoglienza”.

Due opzioni. “Nelle nostre province di area interna la popolazione decresce, a poca distanza abbiamo la più alta densità abitativa europea – ha ricordato l’arcivescovo di Benevento -. È naturale che i milioni di abitanti a poca distanza tendono in qualche modo a dilatare la loro presenza. Le aree interne hanno due possibilità: o diventano il polmone verde, la zona di eccellenza dove ricaricarsi, trascorrendo giorni a contatto con la natura e l’arte, oppure la pattumiera di questi milioni di abitanti che sono a poca distanza. Il futuro non dipende solo da noi, ma per quello che è in nostro potere dobbiamo unire le forze con intelligenza e una strategia seria per far sì che delle due opzioni prevalga la prima”. Il presidente della provincia Antonio Di Maria ha sottolineato che “per invertire il calo demografico dobbiamo avere uno strumento di pianificazione che va da qui a dieci anni, per dare una prospettiva ai giovani che vogliono restare qui”. Citando i vari strumenti pensati per lo sviluppo del territorio, Di Maria ha chiesto una regia unica per far crescere una strategia comune. Mons. Accrocca ha auspicato una maggiore collaborazione tra le province di Avellino e Benevento.

Formare gli amministratori del futuro. Mons. Arturo Aiello ha voluto rispondere a una possibile obiezione: “Come mai i vescovi si fanno promotori di questa iniziativa? C’è il senso di responsabilità civico, ma anche di fede, che ci collega a nostri antichi predecessori: mi riferisco al Medioevo, dove i vescovi non erano solo riconosciuti per la loro valenza spirituale, ma nei momenti di difficoltà diventavano difensor civitatis, difensori di una identità. Attingendo a queste radici e, in una maniera più alta, al senso dell’Incarnazione, riteniamo che tutto quello che riguardi l’uomo riguardi pure il cristiano e, dunque, anche il vescovo. Non abbiamo presunzione di soluzioni, il nostro è un tentativo di gettare un sasso in piccionaia. Un tentativo umile, ma deciso rispetto alla frammentazione: credo che andare in maniera sparsa per il raggio di problemi non sia più risolutivo. Non vale per noi, da un punto di vista civico e tanto più cristiano, ‘si salvi chi può’. Auspichiamo un’alleanza da parte degli amministratori di oggi, ma non solo.

Il Forum vorrebbe avere uno sguardo verso il futuro: abbiamo bisogno di una classe futura di amministratori che abbiamo anche delle competenze.

Quello che lamentiamo in tante liste in lizza nei nostri comuni è che ci sono persone di buona volontà ma mai l’elaborazione di un pensiero, orizzonte anche di un agire. Il Forum vuole essere un tentativo di sollecitare i futuri amministratori ad assumere competenze e a mettersi insieme”.

Tessere di un puzzle. Nel suo intervento Giuseppe Marotta ha parlato dei problemi che affliggono non solo le aree interne: “Il tema del lavoro è scomparso dal dibattito. Oggi c’è molta progettualità su Benevento e sulle aree interne. Il rischio è che abbiamo tante tessere sul territorio ma che non riusciamo a metterle nel puzzle, ora dobbiamo ricostruire un unico disegno in cui ognuno dà il suo apporto, per creare posti di lavoro idonei alla formazione degli studenti all’Università, in modo da non disperdere il capitale umano”. Il Forum si concluderà il 26 giugno con la presentazione della Carta dei giovani e la firma del Patto dei cammini.

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