Usura e azzardo: nella diocesi di Sorrento-Castellammare da 25 anni la Fondazione Exodus aiuta chi è in difficoltà

Dal 1994 al 2018 la Fondazione, dal 1996 riconosciuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha prestato ascolto a più di 5mila persone tra la Penisola sorrentina e l’area stabiese, garantendo concreto sostegno economico e prestiti agevolati per un totale di 4 milioni e 440mila euro alle persone a elevato rischio di usura per indebitamento. Cresciuto anche l'impegno per combattere il gioco d'azzardo, con attività di sensibilizzazione in parrocchie e scuole

Da 25 anni al fianco di persone indebitate, dipendenti dal gioco d’azzardo, vittime dell’usura, famiglie rovinate nel territorio dell’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare: la Fondazione Exodus ’94, nata su iniziativa dell’avvocato Luigi De Simone e dell’allora direttore della Caritas diocesana, don Carmine Giudici, con il supporto dell’arcivescovo emerito, mons. Felice Cece, festeggia in questi giorni l’anniversario. Dal 1994 al 2018 la Fondazione, dal 1996 riconosciuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha prestato ascolto a più di 5mila persone tra la Penisola sorrentina e l’area stabiese, garantendo concreto sostegno economico e prestiti agevolati per un totale di 4 milioni e 440mila euro alle persone a elevato rischio di usura per indebitamento. Tra slot, bingo, superenalotto, centri scommesse e gratta e vinci nel 2017 nella sola città di Sorrento sono stati bruciati quasi 40 milioni di euro, circa 32 milioni a Castellammare di Stabia.

“In questi anni – dice don Carmine Giudici, ora parroco della chiesa cattedrale di Sorrento – è cresciuta la consapevolezza di alcune problematiche che 25 anni fa si percepivano a malapena. Oggi c’è una maggiore preparazione rispetto alle leggi e al tipo di intervento che si può fare in termini sia preventivi educativi sia di sostegno e supporto alle persone indebitate o vittime di usura”. “Una piaga” che è cresciuta in Penisola Sorrentina è “il gioco d’azzardo”. L’altro problema è “il sovraindebitamento”. “Una causa indiscutibile è stata la crisi economica dell’ultimo decennio – sottolinea don Giudici -, ma in molti casi

c’è anche uno spirito competitivo per cui non ci si accontenta mai,

si fa sempre il passo più lungo della gamba sia che si tratti di acquistare immobili o rendere più competitiva la propria impresa sia che si tratti di concedersi lussi esagerati per il proprio tenore di vita. Quello del sovraindebitamento è un fenomeno diffuso tra la povera gente ma anche tra gli insospettabili: persone che non avrebbero nessuna difficoltà a vivere decorosamente improvvisamente si trovano indebitate per azzardi sul piano commerciale, imprenditoriale, personale”. Gli strumenti per combattere usura e azzardo “sono sempre relativi e per tanti aspetti limitati”: “Per l’usura è sempre difficile trattare la situazione, persuadere le vittime a denunciare, dimostrare un reato, risalire all’usuraio perché talvolta non è uno solo. Per il gioco d’azzardo bisogna fare i conti, purtroppo, anche con istituzioni – sia governi centrali sia amministrazioni locali – volutamente distratte”.

Anche Daniele Acampora, presidente della Fondazione Exodus, è molto preoccupato per la crescita esponenziale del gioco d’azzardo: “A Sorrento nel 2017 si sono spesi 2.500 euro pro capite all’anno per il gioco, a Sant’Agnello 2.200, negli altri comuni della Penisola un po’ di meno. Anche a Capri si arriva a 2.500 euro pro capite all’anno: nell’Isola azzurra c’è il comune di Anacapri che è no slot, quindi possiamo tristemente desumere che gli abitanti vadano a giocare a Capri”. Acampora lancia un appello alle amministrazioni locali, a partire da quelle di Sorrento e Sant’Agnello, dove non sono mai stati emanati regolamenti comunali per disciplinare il fenomeno: “Si devono rendere conto che c’è un problema. Per dare un segnale abbiamo deciso, in occasione del 25°, di

aprire una nuova sede a Sorrento nei locali della cattedrale:

Sorrento è piena di sale slot, bar e tabaccai con le macchinette e noi vogliamo far capire che c’è chi è impegnato in prima linea contro l’azzardo”. Anche negli altri comuni della Penisola i regolamenti ci sono, ma vanno migliorati.

Per contrastare il gioco d’azzardo i membri della Fondazione svolgono attività di sensibilizzazione e di prevenzione nelle parrocchie e nelle scuole. “Con l’aiuto di nostri amici professori universitari di Statistica e Sociologia, abbiamo creato dei giochi che abbiamo portato nelle scuole elementari, medie e nei licei, ma che usiamo anche negli incontri con gli adulti, come, ad esempio,

un gioco dell’oca modificato, per insegnare la differenza tra scelte di spesa sicure e la sorte”.

Puntare sulla prevenzione è importante: “Grazie a un accordo con il liceo scientifico di Sorrento e di Castellammare e dopo un percorso con gli studenti abbiamo somministrato un questionario ai ragazzi. Quello che emerge è che per loro il gioco è un’abitudine normale, non colgono i rischi del gioco”.

La prevenzione, però, da sola non basta. “Vogliamo prendere in carico la persona che si rivolge a noi a 360 gradi perché il problema economico è solo la punta dell’iceberg. Così abbiamo creato con i nostri terapeuti gruppi di mutuo aiuto, percorsi di giocatori anonimi, iniziative di educazione sulla gestione del denaro.

C’è chi ha speso in una notte al poker on line 40mila euro.

Da un anno e mezzo ci stiamo occupando molto del sovraindebitamento, in questo ci aiuta la cosiddetta legge salva suicidi”. Nella zona di Castellammare, prosegue Acampora, “l’usura è una piaga impressionante, che riguarda anche piccole cifre per pagare una bolletta o piccoli acquisti. Noi vogliamo incrementare la collaborazione con le forze dell’ordine per stimolare la denuncia”.
In occasione del 25° la Fondazione, oltre ad aprire la sede di Sorrento, amplierà gli orari di ascolto, intensificherà le attività di supporto psicologico e di assistenza legale e organizzerà eventi volti a sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sui temi dell’usura e del gioco d’azzardo. Al momento la segreteria di Exodus ’94 è aperta al pubblico nella sede di Castellammare (via San Bartolomeo n. 72).

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