Vicinanza e tenerezza tra la gente

La visita pastorale “è un evento di grazia che riflette in qualche modo l’immagine di quella singolarissima e del tutto meravigliosa visita per mezzo della quale il Pastore Sommo, il Vescovo delle nostre anime Gesù Cristo ha visitato e redento il suo popolo” (n. 166,3). Perciò è da guardare con occhio di fede e da preparare con la preghiera

Inizia domenica prossima la prima visita pastorale di padre Roberto Carboni alla diocesi. Il vescovo non ha atteso il 4 novembre per conoscere la sua Chiesa. Le 57 parrocchie del nostro territorio l’hanno visto anche più di una volta presiedere la liturgia o semplicemente incontrare sacerdoti e fedeli. Chi è preposto alla guida di una comunità cristiana deve avere – l’ha detto il Papa anche di recente – atteggiamenti di “Vicinanza e tenerezza” verso il suo gregge, stando sempre “in mezzo alla gente, preoccupandosi dei problemi concreti, lasciandosi toccare e andando di persona dove è chiamato, fino allo sfinimento fisico se necessario”.
Il Direttorio per i vescovi spiega esaurientemente senso e significato della Visita pastorale, definita “una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del Popolo di Dio. è occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli; è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un’azione apostolica più intensa. La visita gli consente inoltre di valutare l’efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica. La visita pastorale è pertanto un’azione apostolica che il vescovo deve compiere animato da carità pastorale che lo manifesta concretamente quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare (LG 23)”. (Direttorio per i vescovi Apostolorum Successores, 2004, n. 221).
In poco più di due anni ad Ales il nostro vescovo ha tracciato le linee portanti del suo governo. Nella prima lettera pastorale ha indicato nella Parola di Dio – “Viva, efficace, tagliante” – la stella polare che guida l’impegno e il discernimento. Per “integrare nella vita spirituale personale e comunitaria e nell’attività pastorale la lettura della realtà attraverso la quale il Signore ci chiama”.
Nel documento “Quanti pani avete?” padre Roberto indica in 15 punti gli orientamenti pratici per favorire il cammino delle unità pastorale. Discernimento costante alla luce del Vangelo e voglia di rimettersi in discussione per mettere le ali al progetto delle Unità pastorali, forse uniche strutture oggi in grado di rigenerare le nostre comunità. Purché ci credano tutti, laici e preti. Anche di questo cambiamento di mentalità padre Roberto Carboni parlerà durante la visita pastorale che inizia ad Arbus domenica prossima. La visita pastorale “è un evento di grazia che riflette in qualche modo l’immagine di quella singolarissima e del tutto meravigliosa visita per mezzo della quale il Pastore Sommo, il Vescovo delle nostre anime Gesù Cristo ha visitato e redento il suo popolo” (n. 166,3). Perciò è da guardare con occhio di fede e da preparare con la preghiera.

(*) “Nuovo cammino” (Ales-Terralba)

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