La macchina di Leonardo

C’è una frase attribuita proprio al genio fiorentino, che dice “Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare”. Siamo tutti chiamati a guardare in alto e sognare in grande per evitare di ripiegarci su noi stessi. L’arte come finestra sull’Oltre può insegnarci anche questo

Ha passato la sua esistenza a cercare, sognare, immaginare e realizzare, andare oltre, indagare. Pazzamente innamorato dell’umanità e follemente immerso nella ricerca. Sanamente inquieto e in continuo cammino. A 500 anni dalla sua morte è più attuale che mai. Un fascino che è immutato e continua a crescere.
Leonardo Da Vinci è tutto ciò e molto altro ancora, e la mostra che Fossano gli dedica in questi mesi, aperta fino ad inizio 2019, è un’occasione per lasciar parlare questo straordinario uomo e artista. Lasciarsi smuovere. La mostra è legata alle sue opere pittoriche, ma sappiamo che lui è stato molto di più, inventore, scopritore, scienziato, ha cercato un tutte le direzioni e in tutti gli ambiti della conoscenza umana. Ha disegnato macchine, anticipando il futuro. Dato risposte, ma soprattutto si è fatto e ha suscitato domande. Ne abbiamo bisogno ancora oggi, di curiosità, domande, sogni. C’è un’altra “macchina di Leonardo” che si è messa in moto in questi giorni. È la macchina della collaborazione tra associazioni, enti, volontari, che sta trasformando, e ci auguriamo lo faccia sempre di più, questi mesi di mostra in un evento di comunità. Un sogno collettivo. C’è una frase attribuita proprio al genio fiorentino, che dice “Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare”. Siamo tutti chiamati a guardare in alto e sognare in grande per evitare di ripiegarci su noi stessi. L’arte come finestra sull’Oltre può insegnarci anche questo. Vale la pena sperimentarlo come avrebbe fatto Da Vinci.

(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)

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