Per mille strade/Sardegna. Pellegrinaggi per terra e per mare da Cagliari e Olbia

Saranno circa 650 i giovani provenienti dalla Sardegna che attraverseranno il Mar Tirreno, partendo dai porti di Cagliari ed Olbia per incontrare Papa Francesco l’11 e il 12 agosto a Roma. I pellegrinaggi diocesani di preparazione si svolgeranno lungo antiche strade e sentieri, in compagnia della testimonianza della Vergine Maria e dei santi della devozione popolare sarda

Quasi 650 giovani sardi parteciperanno a diversi pellegrinaggi nei giorni precedenti a “Siamo qui!”, l’incontro con Papa Francesco in programma l’11 e il 12 agosto a Roma. “Il punto di contatto dei differenti pellegrinaggi dei giovani sulle strade della Sardegna è il ‘cammino’ ed il nostro motto è, da diversi mesi, ‘Walk in progress!’ – sottolinea don Enrico Perlato, responsabile dell’Ufficio per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale sarda -: abbiamo realizzato dei braccialetti uguali per tutti con il nostro motto e in tutta la Sardegna si vedono i polsi dei ragazzi colorati! Si ritroveranno a chiedersi se sono giovani che cercano la comodità o se sono disposti a camminare e quindi a sporcarsi per seguire il Signore”.

foto SIR/Marco Calvarese

Saranno pellegrinaggi per terra e per mare, dato che i giovani partiranno il 10 agosto dai due porti di Cagliari e Olbia, direzione Civitavecchia, e quindi Roma. Da Cagliari partiranno complessivamente 388 giovani dall’arcidiocesi di Cagliari e dalle diocesi di Iglesias, Ales-Terralba e Lanusei; i restanti 250 giungeranno nel porto laziale via nave da Olbia, dalle arcidiocesi di Oristano e Sassari e dalle diocesi di Nuoro e Ozieri. Non risultano ad oggi, partecipazioni ufficiali dalle ultime due diocesi sarde, Alghero-Bosa e Tempio, ma come, riferisce Maria Elena Pes, collaboratrice dell’ufficio per la Pastorale giovanile regionale, “in Sardegna la macchina organizzativa, spesso tende un po’ a rallentare, vuoi per le incertezze economiche, vuoi perché essendo un’isola l’organizzazione degli spostamenti risulta più complessa, vuoi perché le realtà diocesane di pastorale giovanile ancora non sono molto forti”. Secondo Maria Elena “alcune diocesi, come quella di Cagliari sono molto attive, perché hanno più proposte accattivanti, numeri elevati di giovani che frequentano le parrocchie e gli oratori e/o associazioni. Altre diocesi più piccole sono ugualmente molto attive, caratterizzate dall’impegno dei responsabili delle Pastorali Giovanili e Vocazionali, e dall’entusiasmo dei giovani e dai ragazzi che ci vengono affidati: le differenze si notano solo nei numeri, ma non nell’entusiasmo, nella Fede, nella voglia di mettersi in gioco e in cammino”.

I pellegrinaggi diocesani sono stati organizzati lungo le strade della fede popolare dei Sardi: i giovani dell’arcidiocesi di Cagliari percorreranno il “cammino de Santu Jacu” in 5 tappe dal 5 al 10 agosto, toccando i paesi dove è forte la devozione a San Giacomo apostolo, in un percorso di circa 100 km; i giovani dell’arcidiocesi di Oristano prima di giungere al porto di Olbia si inoltreranno nella montagnose strade che hanno segnato la vita del santo cappuccino Ignazio da Laconi; i giovani della diocesi di Iglesias e quelli di Ales-Terralba mediteranno con la Vergine Maria, in sei tappe dal 5 agosto, sull’antico cammino di Santa Barbara, che tocca i luoghi simbolo delle miniere che caratterizzano da millenni il territorio; i giovani della diocesi di Nuoro si raduneranno presso il Santuario di Nostra Signora del Rimedio di Galtellì, e riceveranno dalle mani del vescovo monsignor Mosé Marcia, prima di recarsi a Olbia: infine, il 7 agosto i giovani della diocesi di Ozieri si ritroveranno presso una casa vacanze del Golfo di Marinella, tra Olbia e la Costa Smeralda, e sino al 10 sera, quando si imbarcheranno, seguiranno le orme del “discepolo amato dal Signore” andando in preghiera nelle numerose chiese campestri che caratterizzano tutto il territorio della Gallura.

Le scelte fatte richiamano il tessuto sociale sardo, e molti di quei giovani che parteciperanno ai pellegrinaggi ed all’incontro con Papa Francesco sanno che il loro destino è quello dell’emigrato: “La prospettiva e l’aspettativa più grande è quella di tornare in Sardegna con il cuore pieno di Speranza dopo l’incontro con il Papa – sottolinea Maria Elena Pes – Ci vogliono giovani attivi e che non scelgono il divano, giovani che possano testimoniare nelle loro realtà quanto vissuto, giovani coraggiosi che si impegnino per poter costruire qualcosa di nuovo all’interno di oratori accoglienti come una casa, con la testimonianza nelle loro associazioni e gruppi. Perché quando il Santo Padre ci parlerà si scioglierà quella crosta dura che porta a fermarsi spesso solo in superficie. Arriverà dritta al cuore, e quindi, sì – ribadisce Pes – l’aspettativa di tutto questo camminare verso Roma è tornare a casa con il cuore pieno di speranza!”

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