Per mille strade/Lazio. In cammino attraverso itinerari spirituali celebri e vie da riscoprire

Sulle orme dei santi, attraverso itinerari spirituali celebri e vie da riscoprire, i giovani del Lazio cammineranno alla scoperta dei luoghi e delle figure che hanno segnato la storia e la devozione del territorio. Direzione: Roma, dove l’11 e il 12 agosto incontreranno papa Francesco, insieme ai ragazzi provenienti da tutta Italia

Su antiche vie di pellegrinaggio, tra santuari e luoghi simbolo del territorio, sui passi di santi che in quelle terre sono nati, hanno vissuto o le hanno attraversate. I giovani del Lazio si metteranno in cammino su itinerari diversi prima di raggiungere Roma dove l’11 e il 12 agosto si ritroveranno con i coetanei provenienti da tutta Italia per incontrare papa Francesco. Non sarà dunque “una proposta unica”, spiega don Antonio Scigliuzzo, incaricato regionale della Pastorale giovanile, sottolineando che “ogni singola diocesi ha scelto un percorso basato sulle devozioni e sulla vita dei santi locali, sulla scia di quanto fatto al Convegno ecclesiale di Verona”, quando tutte le regioni ecclesiastiche indicarono un “testimone del ‘900” che fosse espressione della propria tradizione. In questo modo, rileva il sacerdote, “rianimeremo vie dimenticate e valorizzeremo quelle esistenti”. L’obiettivo, infatti, “è quello di far vivere itinerari fatti dagli adulti e dagli antenati, che oggi sono segno di un cammino di fede e che possono quindi trasformarsi da sentiero a via”.

Ecco allora che si muoveranno #suipassideisanti, i giovani di Tivoli che partiranno da Subiaco, terra segnata dalla presenza di san Benedetto, e poi faranno tappa al Santuario della Mentorella, luogo caro a san Giovanni Paolo II che vi si recò in visita diverse volte, sia prima del conclave che dopo la sua elezione. A Pozzaglia Sabina faranno memoria di santa Agostina Pietrantoni, suora della carità, uccisa a soli 30 anni, che spese la sua vita accanto ai pazienti dell’Ospedale Santo Spirito di Roma, mentre a Vallinfreda ricorderanno Diego Oddi, frate questuante, attento agli ultimi e agli emarginati, beatificato nel 1999. Lungo il tragitto poi si uniranno alla comunità diocesana per celebrare il Patrono, san Lorenzo.

Sarà invece la Vergine Maria la stella polare dei ragazzi di Albano il cui viaggio, da Aprilia a Roma, si snoderà attraverso i santuari della Madonna delle Grazie di Lanuvio, della Madonna di Galloro, di Santa Maria della Rotonda di Albano. Il “Giullare di Dio” guiderà i passi del gruppo di Rieti che, partendo da Lisciano, raggiungeranno “La Foresta” e “Poggio Bustone”, due dei santuari che delimitano il Cammino di san Francesco, passando per il Monte Terminillo e Cantalice. Conosceranno la storia del beato Bernardo Silvestrelli, padre passionista che fu amico di san Gabriele dell’Addolorata e morì proprio a Moricone, i giovani della diocesi di Sabina-Poggio Mirteto che sulla via Francigena si fermeranno nel Santuario dedicato al religioso oltre che all’Abbazia di Farfa e al Santuario di Santa Maria delle Grazie in Ponticelli Sabino. A Paliano, entreranno nella casa di santa Maria Goretti, morta giovanissima per difendere la sua verginità e per questo simbolo di purezza, i ragazzi di Palestrina che lungo il tragitto toccheranno diversi centri della diocesi, tra cui Cave, Genazzano, San Vito Romano, Olevano, Bellegra, Roiate, San Quirico, Serrone. L’Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta, il Santuario del Crocifisso di Bassiano e l’Abbazia di Fossanova a Priverno sono le tappe dell’itinerario proposto da Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mentre Segni e Giulianello sono i luoghi “clou” del pellegrinaggio di Anagni-Alatri. Se i giovani di Viterbo e Civita Castellana arriveranno nella Città Eterna, sulla via Francigena, partendo da Montefiascone, i coetanei di Roma seguiranno le orme di san Paolo, nel suo cammino da Pozzuoli alla Capitale attraverso Gaeta, Itri, Fondi e Tre Taverne.
“Si cercherà di rivisitare queste strade dal punto di vista giovanile, capendo cioè quale senso hanno rispetto alla vita dei ragazzi che spesso non si riconoscono in altre attività poco attraenti, proposte dalle comunità ecclesiali”, osserva don Scigliuzzo per il quale “fare un percorso insieme, in comunione, sperimentare l’accoglienza, può risvegliare nei giovani la fede e il desiderio di ricostruire le vie”.

Le nuove generazioni “sono stanche dei grandi annunci, si sentono giudicate dagli adulti che offrono spesso schemi vecchi”,

mentre vorrebbero “risposte alle domande della ferialità, rispetto all’ansia del crescere”. “I giovani – aggiunge il sacerdote – chiedono che gli adulti camminino con loro perché vogliono raccontarsi, stiano accanto e li aiutino ad orientare la loro vita”. Del resto, l’ascolto è la dimensione su cui papa Francesco ha scelto di puntare per il Sinodo dei vescovi, in programma ad ottobre. “Stimolati da questo invito, che è stato come la scintilla che ha fatto accendere un desiderio già esistente – conclude don Scigliuzzo – nelle diocesi del Lazio, gli incaricati di pastorale giovanile hanno aperto, in diversi luoghi, dei punti di ascolto e di orientamento vocazionale”.

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