Pavia, un’altra estate di “mala movida”

In queste calde notti d’estate la “mala movida” imperversa, in centro come in altre zone della città. Dopo aver aspettato per anni che le istituzioni promuovessero iniziative concrete per porre freno a un tale fenomeno di degrado, un gruppo di cittadini ha deciso di avviare un’azione legale

Non è bastato neppure l’ultimo appello lanciato dal Vescovo Corrado. Venerdì 29 giugno, celebrando la S. Messa in occasione del 530esimo dalla posa della prima pietra della Cattedrale, Mons. Sanguineti aveva auspicato l’impegno di tutti affinchè in Piazza Duomo non si ripetano “episodi e pratiche di ‘mala movida’, segno di diseducazione e di disaffezione a questo luogo”. Nei giorni successivi la situazione, se possibile, è ulteriormente peggiorata.

In queste caldi notti d’estate la “mala movida” imperversa, in centro come in altre zone della città. Dopo aver aspettato per anni che le istituzioni promuovessero iniziative concrete per porre freno a un tale fenomeno di degrado, un gruppo di cittadini ha deciso di avviare un’azione legale. Come riportiamo in questo numero de “il Ticino”, il comitato “Piazza Pulita” sta seriamente valutando l’idea di intraprendere una “class action”. Sono persone esasperate da notti insonni, con urla e musica ad alto volume sotto le loro finestre. Ma a tutto ciò si aggiunge anche il disgusto di vedere le vie del centro ridotte a bagni a cielo aperto, in cui si può fare di tutto.

L’abbiamo già detto in passato e lo ribadiamo anche stavolta: i tanti giovani che abitano a Pavia, città universitaria, hanno tutto il diritto di stare insieme e anche di far tardi la sera. Ma il loro divertimento deve sempre rispettare l’immagine della città e il diritto dei residenti di trascorrere notti tranquille. Altrimenti Piazza Duomo non tornerà più ad essere, come auspicano il Vescovo e la maggioranza dei pavesi, il “cuore bello e vivo di Pavia”.

(*) direttore “Il Ticino”

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