Il messaggio del Papa per la Giornata delle comunicazioni contiene una riflessione sulle fake news, disinformazione architettata e mimetizzazione del falso attraverso verità dimezzate. Il Papa ricorda che nella Genesi il serpente è il primo diffusore di notizie distorte. Il messaggio che condanna le false notizie, e le affermazioni del card. Bassetti sulle promesse dei politici, immorali in quanto non realizzabili, ci chiariscono il compito di cristiani e di cittadini. Deve crescere il nostro pensiero critico, la capacità di verifica delle informazioni e la qualità di argomentazione.
Winston Churchill, quando parlò alla Camera dei Comuni nel discorso d’insediamento come primo ministro, il 13 maggio 1940, non nascose la realtà. Disse: “Non posso promettervi altro che sangue, fatica, lacrime e sudore”. Churchill presentò la dura realtà di sofferenze inevitabili per il popolo e fu approvato alla Camera da parlamentari maturi e consapevoli della situazione. Oggi si tende a fare promesse spropositate. I cittadini ci credono? Forse alcuni sì. Ci si chiede, però, come mai tra i giovani ci sia il 40% che si tira fuori, secondo uno studio dell’Istituto Toniolo?
La causa non è semplice disinteresse alla politica, ma delusione totale. Molte concause ci sono, come per esempio i comportamenti dei partiti, i quali seguono, al loro interno, rigide gerarchie nuove e vecchie per distribuire poteri e ruoli. Non accolgono, non ascoltano e non promuovono chi dalla società cerca strumenti per operare per il bene comune. Se è il vertice delle organizzazioni a decidere, invece che la base, i cittadini non possono che sentirsi estromessi. È il fattore umano dentro le organizzazioni a chiudere gli spazi. Non basta inserire dei candidati provenienti dalla società: occorre ascoltare e conoscere i problemi dei cittadini, accogliere le loro preoccupazioni, conoscere i territori, aprire alla partecipazione. Nell’attuale situazione, con la difficoltà di condivisione delle proposte, si può realisticamente insistere presso gli elettori affinché vadano al voto scegliendo chi è meno lontano dalla propria visione, ma è cosa ardua. Farei un’ulteriore esortazione ai partiti. Chiederei di cominciare dall’analisi dei problemi della globalizzazione selvaggia e delle situazioni internazionali che non dipendono solo dai governi degli Stati, verificare le possibilità d’interventi realizzabili e le risorse disponibili.
Un sano realismo, come quello di Churchill, può far sentire meno lontana la politica.
Pensiero contro le fake news
Deve crescere il nostro pensiero critico, la capacità di verifica delle informazioni e la qualità di argomentazione.